Sardine? No, piranha. Ridicolo appello a Conte: “Sostituisciti a Fontana”

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Le Sardine, dopo due mesi di silenzi e sporadiche gaffe, si ricompattano contro i leghisti e iniziano a danzare intorno alla tragedia del coronavirus. E da grandi esperti di scienza, da lettori di Roberto Saviano  e da haters di Salvini, scrivono al loro riferimento politico, il premier Conte, per chiedere di commissariare la Lombardia. A cosa può arrivare la battaglia politica di un Movimento che doveva cambiare l’Italia e che invece si ritrova a fare speculazione su una tragedia nazionale, per non essere dimenticato.

Sardine in ginocchio da Conte

Le sardine scrivono al premier Giuseppe Conte, dunque, puntando il dito contro la gestione della crisi del coronavirus in Lombardia. Il movimento chiede al governo, infatti, di intervenire, per far fronte da Roma, alla emergenza coronavirus nella regione governata da Fontana. Loro, le Sardine, processano e condannano la giunta lombarda, nel pieno dell’emergenza. Piranha, più che sardine.
“La regione Lombardia è inadeguata a gestire questa emergenza – si legge nel testo – . Per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e del volontariato che affrontano quotidianamente questa emergenza, per loro e per le cittadine e i cittadini tutti della regione Lombardia, per coloro che hanno visto portarsi via un amico o un’amica o un familiare, da questa epidemia”.

Quando il coronavirus era “disinformazione”

“Siamo qui a scriverle di responsabilità”, sottolineano, ricordando come “il modello Lombardo, quello che il fumo della propaganda ha venduto come esempio di eccellenza, quello che in questi anni ha basato la sanità sul concetto di business ha palesato le sue carenze, le sue fragilità e ha fallito”.
Sono indignate, le Sardine. Non per gli errori del governo Conte, ma per come è stata gestita male l’emergenza, in Lombardia. “Non possiamo più tacere i tanti fatti che ci allarmano e che ci fanno armare di pensieri, progetti e speranze per un futuro che, oggi, scorgiamo denso di nubi”, è l’attacco della lettera.

“Riconosciamo in Lei, Presidente, .- si legge nella missiva – un profondo senso delle istituzioni..”. Ed ancora: “”Abbiamo visto la nostra Regione – scrivono le sardine parlando della Lombardia – vantarsi per anni di un sistema sanitario, quello lombardo, di eccellenza e, nella miopia della propaganda e della lotta politica, non si sono accorti di aver costruito solo un fragile idolo…”.

E loro? Con la loro lungimiranza politica, che si sposa con quella di Conte, cosa avevano previsto sul coronavirus? Come si erano mosse queste aquile politiche, dopo i primi contagi? Avevano parlato di “disinformazione”. E avevano difeso i cinesi, prima che gli italiani.

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