Varese, un test rapido sulla saliva per individuare il Covid-19: sarà sperimentato su 100 pazienti

Un esame veloce sulla saliva potrebbe essere in grado di accertare la presenza o l’assenza dell’infezione da nuovo coronavirus in circa dieci minuti.

Accade a Varese, dove all’ospedale di Circolo sta per partire la sperimentazione di un test rapido, che potrebbe permettere di individuare velocemente i soggetti intereressati dal Covid-19. Come riportato da Leggo, a ideare l’esame sono stati il docente dell’università dell’Insubria Mauro Fasano e il ricercatore Lorenzo Azzi.

Come funziona

Il test rapido, nelle prossime ore, verrà provato nella struttura ospedaliera della città lombarda, grazie a una task force coordinata dall’infettivologo Paolo Grossi e in base alle prime informazioni il nuovo esame funzionerà secondo un principio molto simile alla base dei test di gravidanza: applicando un campione di saliva su una piccola striscia di carta assorbente, nel caso in cui una persona risultasse positiva all’infezione, nel giro di qualche minuto, dovrebbe formarsi una specie di banda colorata.

“Un test semplice per chiunque”

“Questo test nasce da una buona intuizione accademica e mette in collaborazione, come sempre, l’università dell’Insubria l’ospedale di Circolo nella cura del paziente messa davanti a nuove sfide dall’emergenza Covid-19”, ha spiegato il rettore dell’ateneo, Angelo Tagliabue. E dall’Asst dei Sette Laghi, intanto arriva anche la conferma di essere di fronte a un esame rapido e molto semplice, “che permette a chiunque di poterlo utilizzare”.

Sperimentazione su 100 pazienti

I sanitari del presidio, infatti, hanno spiegato che la novità di questo esame risiede proprio nella sua facilità di utilizzo, ma anche nella rapidità del suo risultato e “nel fatto che, a differenza dei test sierologici che evidenziano gli anticorpi, attraverso la saliva viene evidenziato direttamente il virus e dunque è possibile stabilire se il soggetto è infetto in quel preciso momento. La sperimentazione sarà condotta con la massima celerità su un centinaio di pazienti”.

L’importanza della diagnosi

“Ancora una volta è la sinergia tra l’Asst dei Sette Laghi e l’università dell’Insubria a fare la differenza. Ancora una volta sappiamo distinguerci nel campo dell’innovazione. Speriamo che questa sperimentazione dia i risultati sperati e che si possa così disporre di uno strumento diagnostico efficace e rapido”, ha spiegato il direttore generale dell’Asst dei Sette Laghi, Gianni Bonelli. Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell’ateneo, ha specificato che “l’emergenza sanitaria interroga sia sulla comprensione della patologia, sia sul tentativo di curarla, prima di tutto con una diagnosi certa e precoce. Questo protocollo rappresenta lo sforzo congiunto di docenti e ricercatori di differenti discipline dalle materie di base alle applicazioni cliniche”.

il giornale.it

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