Coronavirus, Milano sospende gli affitti ai campi rom: una beffa per i poveri italiani

Il sito del Comune di Milano è andato per due giorni in tilt, travolto dai 70mila accessi di lunedì dei cittadini in difficoltà economica che hanno cercato online di richiedere i promessi buoni pasto. E il numero dedicato (020202) non dà soddisfazioni in più, tanto che sembra non crederci neanche l’ amministrazione: dopo diversi minuti di attesa l’ operatore chiede di lasciare il numero di telefono, il cittadino sarà rincontattato nel giro di 24 ore. nMa forse l’ amministrazione era distratta, perché (con il sito ancora fuori uso) si è data da fare ad aiutare i rom, sospendendo e rinviando il pagamento dell’ affitto nei campi dove vivono.

È questo il contenuto della determina datata 6 aprile che ha come oggetto «sospensione e differimento del pagamento delle tariffe giornaliere per la permanenza e i servizi generali, nelle aree autorizzate di via Negrotto, via Chiesa Rossa, via Bonfadini e del Villaggio Martirano per i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio 2020». Nei campi rom regolari sono infatti in vigore delle tariffe quotidiane per la permanenza all’ interno delle aree in questione, calcolate in base all’ Isee degli “inquilini”. Per i campi autorizzati di via Negrotto, Chiesa Rossa e Bonfadini l’ affitto costa 2,50 euro al giorno per un Isee che va da zero a 3mila euro, 3 euro al giorno con un Isee da 3mila a 6mila euro, 4 euro se l’ Isee supera i 6mila euro. Per quello nel Villaggio Martirano le tariffe sono più alte di 50 centesimi per ciascuna fascia Isee.

FRAGILITA’
Così, la giunta, dopo aver disposto, causa emergenza coronavirus, «il differimento del termine di pagamento di canoni e spese» delle case popolari e l’ adozione di «misure eccezionali volte al sostegno dei soggetti più fragili» (per esempio i buoni pasto sul già citato sito claudicante), ha ovviamente pensato anche agli zingari. Perché, si legge nel documento, «le persone adulte e i nuclei familiari con minori ospitati presso le aree autorizzate possono considerarsi a pieno titolo cittadini milanesi che versano in condizioni di fragilità economico-sociali, di precariato lavorativo e, in taluni casi, di totale assenza di reddito».

Quindi, si legge ancora, «si ritiene opportuno, per analogia» con la misura adottata con le case popolari «estendere tale misura di sostegno/supporto anche alle persone adulte e ai nuclei familiari con minori» presenti nei campi rom «sospendendo e differendo il pagamento delle tariffe giornaliere per i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio 2020». Il Comune si preoccupa anche della “fase 2”, ovvero come, dopo maggio, recuperare gli affitti sospesi: rateizzazione o corresponsione in un’ unica soluzione, «a seconda delle possibilità e delle condizioni economiche» dei soggetti. Siamo ammirati dell’ opera di munificenza tentacolare di Palazzo Marino, anche se da un lato ammireremmo di più che il sito della metropoli d’ Italia dopo un primo giorno di problemi, fosse riuscito a metterci una toppa (il Comune ha fatto sapere che il fornitore del servizio è al lavoro per consentire a tutti gli utenti di accedere al modulo di richiesta dei buoni spesa e che, dato il rallentamento della piattaforma, i termini per l’ accettazione delle domande sono stati prorogati di due giorni, fino alle 13 del 15 aprile). «Per non parlare dei criteri di redistribuzione delle risorse», ha commentato Alessandro Verri, coordinatore regionale della Lega giovani, «non si deve avere una seconda proprietà in Italia territorio nazionale, ma la si potrebbe avere nel Principato di Monaco o in Tunisia».

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