“Segnala un assembramento”: la Raggi invita i romani a fare la spia. Scoppia l’ira sui social

Roma, 27 mar – “Hai notato un assembramento nella tua zona? Da oggi puoi segnalarlo con il Sus (Sistema unico di segnalazione) di Roma Capitale”. Così Virginia Raggi invita i cittadini a fare la spia. Gli assembramenti sono vietati perché favoriscono i contagi di coronavirus, come è noto. Il Comune di Roma ha pensato bene quindi di predisporre un servizio di delazione (anche se sul portale del Campidoglio bisogna fornire i codici di accesso con cui si risale all’identità del delatore) per far punire chi viola le restrizioni in vigore per l’emergenza Covid-19. Il servizio Sus, pubblicizzato sui social, ha scatenato le ire dei romani. Su Twitter, tra i commenti nascosti dalla pagina ufficiale del Comune di Roma, c’è chi chiede le dimissioni immediate della Raggi e denuncia che in assenza di misure concrete in favore dei cittadini, l’amministrazione grillina ora non fa che alimentare odio e sospetto tra i cittadini. Insomma, i romani, già provati dal dover restare tutto il giorno a casa, ora vengono messi gli uni contro gli altri con una vera e propria istigazione alla delazione. Il tutto legittimato dal fatto che così i cittadini verrebbero responsabilizzati e possono contribuire a far rispettare le restrizioni sugli spostamenti.

“Chi ha firmato questo provvedimento deve dimettersi subito”. La rabbia sui social

“Sus oppure Stasi?“, commenta un utente di Twitter tra le risposte nascoste (che potete trovare qui). Un chiaro riferimento alla Ddr e ai metodi da polizia politica dei Paesi dell’ex Cortina di ferro. “Sistema unico di spie“, commenta qualcun altro. “Mi fate paura ma anche un po’ schifo”, fa presente un altro utente. E oltre al classico, immancabile “Chi fa la spia non è figlio di Maria“, c’è chi sottolinea che con questa trovata “si istituzionalizza il demente che mette su il gruppetto per ‘segnalare’ dal balcone i poveracci che vanno a fare la spesa. Chi ha firmato questo provvedimento deve dimettersi, subito”. Infine c’è anche chi sottolinea che il sistema di denuncia – pre esistente e istituito per mettere in risalto situazioni di degrado urbano e illegalità – neanche funziona: “Il Sus: quello che fai una segnalazione per disturbo notturno alla quiete pubblica e ti rispondono che loro operano solo di giorno… in più ti inviano una mail con ‘caso chiuso entro 24 ore’…”.

Una pericolosa caccia all’untore da parte di cittadini sceriffi

Per far rispettare le regole ci sono già le forze dell’ordine, si chiamano così apposta. L’iniziativa della Raggi scatena una pericolosa “caccia all’untore” da parte dei cittadini “sceriffi”. Un sistema di spie istituzionalizzate che per giunta – come insegna la storia passata – può dare adito a vendette personali e denunce così tanto per spezzare la monotonia della quarantena. Questo quando per anni le segnalazioni da parte dei cittadini per le buche nelle strade, l’immondizia non raccolta, l’assenza di illuminazione e chi più ne ha più ne metta non sono state ascoltate. Anche Pd e opposizione chiedono che il Comune ritiri l’iniziativa e che il servizio sia immediatamente sospeso: “La delazione pubblica è una cosa pericolosa”. Chissà se la Raggi si renderà conto dell’ennesimo danno inferto alla Capitale.

Adolfo Spezzaferro

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