Prodi: “Ho ancora la speranza che l’Europa cambi il mondo”

“Oggi credo che in Italia, per rendere concreta una speranza collettiva, occorrerebbe un leader morale non necessariamente politico.

Servirebbe qualche grande pensatore, qualche grande scienziato, una figura nella quale riconoscersi”, è il Romano Prodi pensiero, che compie 80 anni proprio oggi.

L’ex due volte presidente del Consiglio, per l’occasione, è stato intervistato da Il Messaggero: una lunga chiacchierata nella quale l’economista ripercorre il proprio percorso politico, parlando della classe politica del passato, del presente e anche del futuro. “Nonostante tutte le difficoltà, c’era l’idea che con l’Ulivo si potesse cambiare l’Italia e che con l’Europa possa cambiare il mondo. Quest’ultima speranza mi è rimasta”. Una speranza che sa tanto di illusione.

Dunque, il Professore coglie anche l’occasione per tirare una frecciatina a Lega e Movimento 5 Stelle e ai rispettivi leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio: “Io rifarei quello che ho fatto, ma problema dell’Italia è cantare in coro, non avere dei solisti. Ce ne sono anche troppi. E come vediamo in queste ore, non leggono nemmeno lo stesso spartito […] Crisi o non crisi, andando avanti così non si va da nessuna parte”.

Infine, Prodi rimembra così i 101 – molti dei quali del Partito Democratico – che tradirono nel 2013, quando gli sbarrarono la strada verso il Quirinale in occasione dell’elezione del nuovo capo dello Stato: “Quella non è una ferita. Io avevo fatto bene i miei conti e sapevo di non avere possibilità. Naturalmente qualche sorpresa c’è stata, perché i “no” sono stati più del previsto. Nella mia vita politica non ho mai ricevuto sconfitte a causa degli avversari, ma sempre da parte degli amici…”.

Fonte: IlGiornale

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