Massimo Cacciari: “Europa tragicomica, impossibile non dire che col coronavirus è alla fine”

La risposta dell’Europa all’emergenza del coronavirus è stata “tragicomica”, come si può ancora sperare in essa? Massimo Cacciari, in una intervista a Il Tempo, traccia un’analisi completamente negativa di come l’Ue ha affrontato e sta affrontando la crisi.  “La situazione è veramente grave”, premette il filosofo, “questa epidemia se non viene controllata e bloccata potrebbe combinare dei disastri sul piano delle vittime”; “non è che tagliando sulla sanità, tagliando i reparti, con 40 miliardi in meno in 10 anni e 800 reparti in meno, bloccando con il numero chiuso la formazione di medici e infermieri, poi sei pronto ad affrontare una emergenza di questo genere”.

Quindi, continua Cacciari, “c’è l’emergenza, certo, ma poi ci sono i piani per affrontarla. Una politica preventiva che è del tutto mancata in Italia, in Europa e del mondo. Questa è la prima dimensione”, poi “c’è una valutazione più generale” che riguarda le nostre democrazie. “Che è una situazione catatonica”, sottolinea Cacciari. “È una situazione generale in cui luoghi di discussione i luoghi di confronto, le assemblee, i parlamenti, sono sempre più insignificanti e percepiti sempre più così dalla gente, come momenti che ostacolano la decisione e non che la producono”.

Infine l’Europa. “Come si fa a dire che non è la fine dell’Europa? L’immagine di sé e che ha dato l’Europa in questi qui in questa crisi e tragicomica. Ognuno per conto suo, ognuno polemizzando con l’altro. E soltanto adesso fare qualcosa di comune. Ma quando molti dei buoi sono già scappati dalla stalla. Cosa posso dire? Schengen che viene meno, la Lagarde che fa quelle dichiarazioni, poi se le rimangia ma intanto le ha fatte. E’ chiaro che la politica della Banca centrale europea non è più quella di Mario Draghi, quindi come si fa sperare in questa Europa? Si può sperare in una risurrezione ma non certo nel senso che questa Europa, con queste persone, possa riformarsi. Costoro si sono dimostrati totalmente incapace di riformarla”, conclude Cacciari. “La nostra speranza in questi anni di riformarla è crollata”.

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