Coronavirus, Fontana: “No da protezione civile all’ospedale in Fiera Milano”

Non ci sarà, salvo contrordine, un ospedale provvisorio in Fiera Milano per ospitare e curare i contagiati dal coronavirus.

A darne annuncio il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “La Protezione civile non è nelle condizioni di rispettare quello che ci aveva promesso sull’allestimento di un ospedale da campo nella Fiera di Milano. Non ci può fornire i presupposti. I beni della protezione civile sono pochi e sono assorbiti dagli ospedali: soprattutto non sono quantità tali da coprire la Fiera”, ha dichiarato il governatore leghista, così come riportato dall’agenzia stampa Agi.

E quindi, causa carenza di mezzi necessari per l’allestimento della struttura, il progetto non si può realizzare. “L’accordo era che la Regione fornisse gli spazi mentre l’ente nazionale personale e macchinari, ma non si può fare. Comunque, ci stiamo guardando intorno, per capire se riusciamo a trovare i presidi. Ci stiamo interessando sui mercati internazionali, vediamo cosa si potrà fare”, ha aggiunto l’esponente del Carroccio in conferenza stampa.

Per quanto concerne invece l’ospedale militare di Baggio, Fontana ha dichiarato che il nosocomio milanese continua a lavorare a pieno regime: nella struttura è risultata positiva un’infermiera e per questa ragione è stata effettuata una sanificazione all’interno dell’edificio. L’uomo della Lega ha così smentito le notizie circolate su una possibile chiusura dell’ospedale stesso.

Da Milano a lodigiano. “I dati che arrivano dalla zona rossa, oggi sono arrivati alla crescita zero: quello è il punto di riferimento e il modello”, l’appunto del numero uno lombardo, che però tiene alta la guardia: “Il trend dei contagi purtroppo è in continua crescita ed è reale, ma ho una buona sensazione: le misure che sono state apportate e che in una prima fase sono state applicate superficialmente, mentre ora con più vigore sia da parte dei cittadini sia di chi deve controllare, a breve spero che daranno risultati”.

All’incontro con i giornalisti, inoltre, Fontana ha ragguagliato sul vertice tenuto in mattinata insieme ai sindaci dei capoluoghi di regione circa la questione – non da poco – del trasporto pubblico locale. L’obiettivo è quello di ridurre il trasporto urbano del 50% e la circolazione extra-urbana dell’80%. “La possibilità di modificare il tpl è contemplata dal decreto. Si procederà ad una rimodulazione per quanto riguarda i picchi di utilizzo: se ci sono momenti particolarmente affollati si cercherà di evitarli con – ad esempio – un pullman bis su alcune corse, che segue quello principale e riduce l’affollamento a bordo, oppure con un numero maggiore di vagoni per i treni; in alcuni casi saranno messi a disposizione treni ulteriori”. Insomma, il fine è quello di contrarre il servizio, ma di garantirne un rafforzamento nei casi e nelle fasi di maggiore necessità.

il giornale.it

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