Coronavirus, in Giappone 15 miliardi di dollari per famiglie e imprese. Subito e gratis

Tokyo, 12 mar – Il Giappone affronta l’emergenza coronavirus in modo esemplare: da un lato ha contenuto i contagi fin da subito con misure stringenti di profilassi e quarantena per chiunque entrasse nel Paese, dall’altro ha iniettato grandi quantità di denaro nel sistema economico. Ora il governo del premier Shinzo Abe prepara un nuovo pacchetto di stimoli fino a 1.600 miliardi di yen (l’equivalente di circa 15,5 miliardi di dollari) per sostenere imprese e famiglie in difficoltà a causa della pandemia.

Prestiti a tasso zero, garantiti dallo Stato. Bonus per i lavoratori autonomi a casa con i figli

Nello specifico, le piccole e medie imprese a corto di liquidità potranno accedere a prestiti a tasso zero e senza l’utilizzo di collaterali, ossia speciali azioni o obbligazioni, a garanzia, il tutto grazie a specifiche agenzie statali. Per i lavoratori autonomi si pensa invece di mettere a disposizione circa 4.100 yen al giorno (poco più di 35 euro) nel caso non possano accettare lavori per prendersi cura dei figli bloccati in casa dalla chiusura delle scuole. In ogni caso, occhi puntati su quanto deciderà la Banca del Giappone in occasione del consiglio direttivo in programma il 18 e 19 marzo prossimi. Le aziende auspicano interventi su tassi e circolazione monetaria per scongiurare eventuali crisi di liquidità in prossimità della scadenza dell’anno fiscale (a fine mese).

La Banca del Giappone farà tutti gli sforzi per ampliare la liquidità e garantire la stabilità dei mercati

Il ministro delle Finanze e vicepremier, Taro Aso, ha incontrato il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda per fare il punto sulla situazione dei mercati e sul rapido apprezzamento dello yen. “Si stanno osservando movimenti nervosi sui mercati delle divise e delle azioni, che stiamo vigilando con attenzione“, ha detto Aso, che per ora non ha fatto anticipazioni circa la possibilità di un intervento diretto per contenere il rialzo dello yen, che ha toccato livelli che non vedeva dal 2016. Anche Kuroda dal canto suo ha promesso che la Banca centrale “farà tutti gli sforzi possibili per provare ad ampliare la liquidità a garantire la stabilità dei mercati finanziari”. Tra gli strumenti possibili, il governatore ha citato l’acquisto di obbligazioni e altre attività finanziarie.

Giro di vite anti contagi

Sul fronte dei contagi, il Giappone ha deciso di inasprire le misure di contenimento e isolamento con provvedimenti drastici alle frontiere. Il premierAbe ha deciso la messa in quarantena di tutti i viaggiatori arrivati dalla Cina e dalla Corea del Sud. La scorsa settimana aveva annunciato la chiusura di tutte le scuole del Paese fino all’inizio di aprile nonostante nel Paese allo stato attuale si contano 639 casi di Covid-19 e 16 decessi (aggiornamento dei Center for Systems Science and Engineering (Csse) della Johns Hopkins University degli Stati Uniti).

Vedere tali misure, soprattutto quelle economiche, varate dal governo giapponese mostra tutti i limiti, in un’emergenza globale da pandemia, della Ue e dell’Eurozona. Noi in Italia abbiamo annunciato lo stanziamento di 25 miliardi, di cui 20 a debito – previo consenso della Commissione Ue – soldi che dovranno arrivare dalla Bce (che emette gli euro) alle banche, che a loro volta li presteranno ai destinatari finali con interessi, inevitabili speculazioni e lungaggini amministrative e burocratiche. Tutto perché il Giappone possiede la propria moneta e ha una forte presenza dello Stato nell’economia. L’Italia no. Il Giappone è uno Stato sovrano in tutto e per tutto. L’Italia no.

Adolfo Spezzaferro

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