Salvini: “Nessuno può attaccare un carabiniere”. De Magistris: “Inaccettabile”

Un ragazzo di 15 anni morto a Napoli, colpito da un carabiniere non in servizio che si è difeso da un tentativo di rapina.

La conseguente ira dei familiari della vittima riversata sulle strutture del pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove il ragazzo era stato portato d’urgenza. Infine i colpi di pistola sparati contro la caserma dei carabinieri di Pastrengo una volta che si era diffusa la voce del decesso del giovane.

Quanto accaduto nel capoluogo campano ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora a livello nazionale. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha espresso solidarietà a carabinieri e medici rimasti coinvolti, loro malgrado, nella vicenda: “Quando muore un ragazzo è sempre un dramma, ma nessuno può attaccare un Carabiniere che, aggredito, ha reagito per difendere la sua vita e la sua fidanzata. Solidarietà a medici e infermieri del pronto soccorso”.

Il sindaco della città di Napoli, Luigi De Magistris, ha scritto su Facebook un lungo posto per commentare l’episodio: “La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l’attività, il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza. Ho più volte chiesto con forza che vi sia più vigilanza negli ospedali e nei pronto soccorso. La situazione negli ospedali è già alquanto complicata. Mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale! Basta parole!”.

La reazione del presidente dell’Ordine dei medici di Napoli

Basito Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli nonché segretaario nazionale della Fimmg: “Non ci sono più parole per definire i comportamenti di chi, anche in un momento storico tanto drammatico, non esita a devastare un pronto soccorso e a minacciare e offendere chi vi lavora. Queste non sono persone che meritano di essere considerate alla stregua di altri cittadini di una società civile. Non possiamo neanche definirle delle bestie, perché faremmo un torto agli animali”.

“Mi chiedo cosa accadrebbe se quei medici si comportassero di conseguenza, se fossero altrettanto incivili e abbandonassero il proprio posto”, ha aggiunto Scotti, che adesso chiede “una punizione esemplare per i responsabili”. “Le Istituzioni – ha concluso il presidente – se ne devono fare carico perché cose del genere non sono mai tollerabili ma in un momento come questo dove medici, operatori sanitari e strutture sono essenziali per rispondere alle esigenze della crisi sanitaria da COVID-19 sono da considerare alla pari di un attentato terroristico al SSN”.

il giornale.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.