Droga, Salvini: “Qualche parlamentare la difende perché ne fa uso”

“A giudicare dagli occhi che vedo la mattina in Parlamento qualche parlamentare la difende perché ne fa uso”. Così Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Pesaro, è intervenuto sul tema della droga, tornato d’attualità dopo che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha annunciato di essere favorevole al carcere anche per i piccoli spacciatori.

Le reazioni del M5S

“Avevano proposto di fare il test antidroga ai parlamentari, io posso farlo anche domani mattina…”, ha aggiunto il leader della Lega spiegando di volere “un’Italia libera dalla droga e gli spacciatori con le palle incatenati ai piedi e ai lavori forzati”. Parole che, come testimoniano le dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos, hanno subito suscitato forti reazioni, soprattutto in casa Cinquestelle. Il senatore ‘ortodosso’Matteo Mantero, relatore di un disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis, ha replicato così al leader dei leghisti: “Difficile che possa vedere gli occhi di qualcuno in Parlamento perché non c’è mai, soprattutto la mattina. Quindi seguendo il ragionamento di Salvini, siccome difendere il proibizionismo vuol dire difendere il mercato illegale, chi difende il proibizionismo dovrebbe essere amico della mafia?”. Ironico anche il commento di Carlo Sibilia, sottosegretario al Viminale, che dice: “Tra mojito e citofoni forse è il caso che il test lo faccia sul serio”. Il senatore Alberto Airola è, invece, passato agli insulti:”Salvini? Dica le stronzate che vuole, ha solo voglia che gli si vada dietro. È una tattica da disperato, da sfigato”.

L’appoggio del centrodestra alle parole di Salvini

Di diverso tono, invece, le reazioni da parte degli esponenti del centrodestra. Il forzista Maurizio Gasparri parla di”scoperta tardiva ​quella di Salvini” e aggiunge:”Molti parlamentari che anche in passato hanno difeso l’uso di droghe lo hanno fatto anche perché consumatori. La droga è un vero flagello”. Gasparri, infine, auspica che, quando in centrodestra tornerà al governo, la lotta a tutte le droghe diventi una priorità e che venga svolta”con politiche serie di prevenzione e recupero, non solo con slogan”. Gianfranco Rotondi dà pienamente ragione all’ex ministro dell’Interno e dice: “In vita mia non ho mai fumato una sigaretta, figuriamoci droghe. Ma sul tema la penso come Salvini:un pò di roba deve necessariamente girare nel Palazzo e nel Paese, sennò gli italiani non avrebbero mai scambiato la politica vera con l’avanspettacolo un programma da anni a Montecitorio”. Ironico anche il commento di Francesco Storace, direttore del Secolo d’Italia: “C’è talmente tanta droga in parlamento che sono convinti di governare”. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone il deputato azzurro Andrea Ruggeri: “A giudicare dalle leggi che fanno certi parlamentari, sembrerebbero essersi fumati roba molto buona. Quanto al consumo di droga, no alla legalizzazione e sì al controllo sui parlamentari. A me, che non ne ho mai fatto uso in vita mia, va benissimo”. E ancora: “Certo, sarà un problema trovarmi in testa un capello su cui fare il test”. Più serio l’intervento del deputato leghista Claudio Durigon:”No alla cannabis e a qualsiasi droga è sempre stato un punto di riferimento del nostro programma, ancor più proibito a chi ricopre ruoli istituzionali. E – chiosa – se ci sono dei controlli penso sia giusto che ognuno di noi non si debba tirare indietro”.

il giornale.it

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