“Basta con tv e giornali”. Ma le sardine invadono prime pagine e trasmissioni

Inconsistenti, ipocrite e anche bugiarde. Le sardine non sanno più che pesci prendere e continuano a collezionare figure barbine che non fanno altro che confermare la loro essenza: il nulla.

Hanno già fornito dimostrazioni della propria intollerenza nei confronti di chi non la pensa come loro, a partire dall’attacco choc nei confronti di Matteo Salvini impiccato fino ad arrivare all’aggressione razzista verso un militante di colore di Fratelli d’Italia. L’istigazione all’odio e alla violenza contro cui loro stessi predicano. Quanta ipocrisia. Per non parlare della figuraccia dopo la foto in compagnia di Luciano Benetton e Oliviero Toscani.

Pensate che sia tutto finito? Macché. Vogliamo far notare come i pesciolini siano anche dei bugiardi. Poco dopo la chiusura delle urne in Emilia-Romagna il 26 gennaio, il movimento sul proprio profilo Facebook aveva annunciato di scomparire momentaneamente dalla scena per poi tornare protagonista a metà marzo, quando si terrà l’incontro nazionale a Scampia. “Non siamo nati per stare sul palcoscenico, ci siamo saliti perché era giusto farlo […] Per questo motivo non ci vedrete in tv o sui giornali […] È tempo di far calare il sipario e lavorare dietro le quinte per preparare un nuovo spettacolo […] Ora chiudiamo il libro e sporchiamoci le mani”, avevano scritto.

La presenza nelle tv

Peccato però che Mattia Santori e i suoi amici siano costantemente in tv, nelle trasmissioni come invitati nei talk show. Alla faccia della pausa. Proprio ieri sera il leader delle sardine è stato protagonista di un colloquio televisivo con Corrado Formigli, nel corso della trasmissione Piazzapulita negli studi de La7. La cosa assurda è che la loro presenza nei dibattiti è pressochè inutile, sterile, insignificante. Oltre agli attacchi verso la destra, il vuoto. Zero.

Un esempio lampante è la supercazzola del portavoce del movimento che non ha saputo rispondere alla domanda di Alessandro Sallusti, direttore de ilGiornale, sul tema della prescrizione: “Ma lei, Sallusti, se un bambino autistico quando gli passa un pallone da basket, questo ritrae le mani, come riesce a passarle la palla e fare in modo che questo la raccolga con quelle mani che non sa usare?”. Santori poi, in diretta a L’aria che tira, ha dato il meglio di sé sul referendum sul taglio dei parlamentari: “Non so ancora come voterò, la mia vita in questo momento non mi permette di approfondire”. Fino a dichiarare: “Non possiamo essere noi a portare soluzioni“. Ma allora i pesciolini a cosa servono?

Il vuoto che avanza

Menomale che le sardine volevano ritirarsi dalla scena. Salvo poi inviare una lettera a La Repubblica (indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte) pubblicata in prima pagina. Un’occasione per tentare di dettare l’agenda del governo con tre punti chiave: Sud, sicurezza e dignità. Risultato ottenuto: visibilità. Ed ecco che il movimento anti-destra ottiene incontri con le istituzioni: il primo si è tenuto con Giuseppe Provenzano, il ministro per il Sud; il secondo invece con Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, al termine del quale si è verificato uno scontro di fuoco tra Santori e una sardina lucana.

Loro vogliono essere un “ponte tra società e politica” per “indicare un percorso”. Un percorso però senza una meta ben definita. Sognano la dittatura? Bhe, perché ai populisti avevano lanciato un avvertimento: “Grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare”. Impossibile non citare l’Erasmus tra Nord e Sud e il Daspo per i social. Ecco a voi il vuoto che avanza.

il giornale.it

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