Santori dà gli ordini a Pd e M5S: «Le Sardine vogliono che Salvini sia processato»

«Siamo favorevoli che il Senato autorizzi i giudici». A Salvini, il mostro, niente sconti, dunque. «Poi si deciderà nel processo, come succede per tutti i cittadini». Mattia Santori, leader delle Sardine, lo dice ai giornalisti che gli chiedono del voto di domani in Senato. «Quindi – sottolinea – che Salvini vada a processo e scopriremo quali sono le responsabilità». Poi aggiunge: «Il vero problema sono i decreti sicurezza».

Santori vuole l’unità antisovranista

L’intesa di governo Pd-M5s è da riproporre alle regionali di primavera? Santori risponde: «Lo abbiamo sempre detto, dall’Emilia-Romagna alla Calabria, a noi fa piacere quando c’è un’unità perché dobbiamo riconoscere qual è l’alternativa al sovranista populista»

«Vogliamo incontrare Conte»

Il leader delle Sardine ha poi ribadito di voler incontrare il presidente del Consiglio: «Con Conte stiamo cercando di coniugare le agende. C’è l’intenzione di incontrarsi». «Domani – aggiunge – ci vedremo con il ministro Boccia e parleremo di autonomia differenziata. Di autonomia se ne è iniziato a parlare oggi, ma è tema delicato, quello da cui dipenderà lo sviluppo futuro delle regioni del sud e del nord, che determinerà come si garantisce l’equità, l’essenzialità dei servizi ai cittadini».

La contestazione: «Ah belli capelli…»

«Siamo vicini a chi ci invita per dialogare, non solo al Pd, siamo a disposizione di chi vuole avvicinare alla politica i cittadini, non abbiamo intenzione di diventare un partito -precisa- perché vogliamo essere a disposizione dei cittadini».

Appena terminato l’incontro con il ministro Provenzano, Santori trova in piazza a due passi da Palazzo Chigi un contestatore solitario. L’uomo, berretto e giacca con le insegne della croce rossa, inveisce verbalmente contro il giovane, finito nel mirino per la foto con Benetton e Toscani. «Gli appalti delle autostrade sono tutti truccati. A belli capelli, ti devi vergognare», dice il contestatore. Santori resta interdetto, non reagisce, interrotto più volte dall’uomo, che poi alla fine cambia strada: «Ricordati quello che dico le autostrade crollano tutte».

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