A 4 mesi ha sconfitto il coronavirus: guarita la neonata cinese infettata a fine gennaio

Una neonata di quattro mesi contagiata dal nuovo coronavirus è stata dimessa dall’ospedale nella provincia di Hainan, nel sud della Cina, dopo essere guarita. L’ospedale popolare Haikou, nella capitale della provincia, ha confermato che si tratta della più giovane paziente della provincia con malattia polmonare causata dal nuovo virus. È risultata invece negativa al test la neonata di 9 mesi ricoverata ieri sera a Prato. La piccola era rientrata da 9 giorni da Wuhan. Due notizie confortanti, mentre i numeri dei contagi e delle morti continuano a crescere: gli ultimi dati dell’Ecdc (European centre for disease prevention and control) parlano di 43.118 casi confermati nel mondo, con 1.018 decessi (di cui uno al di fuori della Cina) e 41 contagi confermati in Europa.

La diagnosi e la guarigione

La neonata cinese era tornata ad Haikou dopo aver viaggiato con la sua famiglia nella città di Xiaogan, una città nella provincia di Hubei (dove si trova Wuhan, città al centro dell’epidemia), e ha ricevuto la diagnosi di infezione da nuovo coronavirus il 27 gennaio, quando aveva solo tre mesi. Fino a lunedì la provincia ha riportato 142 casi confermati dal nuovo coronavirus, con tre morti. In totale 19 persone hanno lasciato l’ospedale dopo essere guarite.

La neonata cinese di Prato negativa al coronavirus

Falso allarme, invece, per la neonata cinese di Prato. La piccola, tornata da poco dalla Cina, accusava alcuni sintomi, tra cui febbre alta, che rientrano nei criteri clinici di soggetto a rischio contagio. Portata al pronto soccorso, la bimba è stata immediatamente presa in carico dal personale sanitario, che ha avviato il percorso di gestione per caso sospetto di infezione da nuovo coronavirus, che prevede il ricovero in isolamento in attesa del riscontro diagnostico. Il Policlinico di Siena, poi, ha analizzato il campione biologico e in poche ore è arrivato il risultato negativo. “È importante ricordare a tutti i soggetti che rientrano nel criterio epidemiologico e con presenza di un quadro clinico a rischio di contattare il 118 e non recarsi direttamente in pronto soccorso. La centrale operativa prenderà in carico la segnalazione ed attiverà i percorsi necessari all’assistenza e alla verifica diagnostica”, ha ricordato Renzo Berti, direttore Dipartimento Prevenzione.

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