Riscatto della laurea per tutti (ma tagliano gli assegni)

Nuove regole per il riscatto agevolato della laurea. La misura diventa possibile anche a chi ha più di 45 anni e un titolo di studio conseguito prima del 1995.

Ma chi rientra in questa categoria dovrà accettare il calcolo contributivo, meno favorevole, e un possibile taglio dell’assegno. La novità è contenuta in una circolare Inps del 22 gennaio che interpreta le regole introdotte lo scorso anno dal decreto legge su quota 100 e reddito di cittadinanza. In sostanza, un maggior numero di persone potranno così andare in pensione prima.

Lo stesso decreto 4/2019 stabilisce l’opportunità di riscattare gli anni di studio universitario a un costo agevolato, 5.260 euro all’anno, rispetto a quello ordinario. Il prezzo da pagare per riscattare la laurea può essere deducibile e rateizzabile fino a 120 rate mensili per un massimo di 10 anni senza alcun interesse aggiuntivo.

Evoluzione della norma

Inizialmente, la misura era prevista solo per coloro che avessero fino a 45 anni e il periodo della laurea da riscattare calcolabile con il sistema contributivo. Dunque collocato dal 1996 in poi per i lavoratori che avevano meno di 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995 e collocato dal primo gennaio 2012 per tutti gli altri. Il criterio dell’età non era più valido quando il decreto è stato convertito in legge, mentre quello della collocazione temporale degli anni da riscattare è rimasto. Come riporta il Quotidiano nazionale, alla fine di gennaio l’Inps ha ritenuto che quest’ultimo requisito potesse essere ampliato. Così sarà possibile riscattare in modo agevolato anche gli anni di corso prima del 1995 e potranno farlo tutti, senza distinzione di età.

Con le nuove regole bisognerà però optare per il calcolo della pensione con il sistema interamente contributivo e saranno necessari almeno 15 di contributi, di cui 5 dopo il 1995. Questa via potrà essere scelta da coloro che hanno meno di 18 anni di contributi alla fine del 1995, dalle lavoratrici che scelgono opzione donna e da coloro che chiedono il calcolo della pensione accentrando tutti i contributi nella gestione separata Inps.

La Fondazione Studi dei consulenti del lavoro sottolinea che quanti scelgano il metodo interamente contributivo, potrebbero subire una decurtazione della propria pensione ma allo stesso tempo avranno la possibilità di riscattare con un metodo agevolato più favorevole di quello ordinario. In sostanza, si tratta di uno scambio tra il taglio dell’assegno e l’anticipo della pensione. Per capire vantaggi e svantaggi andrà comunque fatto un calcolo caso per caso.

il giornale.it

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