Mattarella parla delle foibe e da sinistra piovono insulti: “Sei più bravo quando taci”

Mattarella parla delle foibe come “sciagura nazionale”. E lancia un monito contro il negazionismo ormai non più strisciante che macchia il ricordo collettivo di quella tragedia. E cosa accade? A sinistra scoprono che l’odio alberga anche dalle loro parti. Nel blog “La camicia rossa” di Leonardo Cecchi sull’Espresso si può leggere una raccolta degli insulti e delle critiche becere che sono state rivolte al presidente della Repubblica. “Sei più bravo quando taci”, “Democristiano, stai zitto”, “Ti mancano le basi”, “Vai a dormire”, “Vaffan**o, i problemi sono altri”.

Si tratta certamente di rigurgiti rancorosi di una minoranza, che però non trovano adeguato spazio. Quasi si trattasse di una parentesi da far passare sotto silenzio. Con onestà intellettuale il blogger dell’Espresso li sottolinea invece. E li stigmatizza. Prendendo atto che l’odio è trasversale, è un umor nero che contagia tutte le parti politiche e che trova spazio soprattutto sui social.

Scrive Cecchi: “E quindi chi ieri, proprio ieri, si spellava le mani per i suoi bellissimi discorsi contro l’odio, chi si è alzato in piedi sentendolo parlare di dialogo e non di scontro, oggi prende quello stesso odio e lo riversa su di lui. Con una cattiveria inaudita. Facendosi uscire dalla bocca parole oscene. Fa dunque davvero riflettere notare che la virulenza dell’aggressione verbale sui social sta divenendo, in Italia, un male diffuso”.

Un male che impedisce una memoria serena e condivisa. E abbatte ogni barriera ideologica giungendo ad avvelenare ogni parte del Paese. Conclude Cecchi: “Ma a chi, anche adesso, sta insultando Sergio Mattarella, un ammonimento. A voi, voi che ne acclamavate la figura fino a quando vi ha fatto comodo, diciamo solo una cosa: vergognatevi. Siete, senza dubbio alcuno, addirittura peggiori di quelli che l’odio lo hanno sistematizzato. Perché vi dimostrate ipocriti comportandovi peggio di loro”.

C’è chi non tollera quindi che la figura del presidente della Repubblica sia super partes. Bene la presa d’atto dell’Espresso. Si attende ora analoga illuminazione anche in tutta quell’area di sinistra che della lotta all’odio ha fatto un cardine della propria azione politica.

il giornale.it

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