Rispuntano le tasse che il governo aveva “cancellato”

Erano sparite dai radar ma adesso, come per magia, sono tornate dall’oltretomba: sono le tasse che il governo aveva cancellato.

La lista è piuttosto corposa e comprende i balzelli comunali Tosap, Cosap e l’imposta sulla pubblicità.

Scendendo nel dettaglio, la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, con il suo relativo canone – rispettivamente Tosap e Cosap – resteranno in vigore nel corso del 2020, così come l’Icp. Per quale motivo? Tutto merito dell’emendamento al decreto legge Milleproroghe (dl 162/2019), con il quale l’esecutivo giallorosso ha rammendato il pasticciaccio creato con la legge di Bilancio.

In altre parole, a causa del comma 847 della suddetta, il legislatore aveva disciplinato la nascita, a partire dal 2021 della cosiddetta local tax, una sorta di tassa che avrebbe dovuto accorpare tutti i tributi minori. Il problema, spiega il quotidiano Italia Oggi, era che lo stesso legislatore aveva dimenticato di rimandare al 2021 l’abrogazione dei tributi accorpati, disponendone invece una abrogazione immediata.

Detto in maniera ancora più semplice, si era creato un paradossale vuoto normativo: niente tasse per quest’anno e niente gettito per i comuni fino al 2021.

Il contenuto della proposta

La proposta riparatoria deve ancora essere presentata e fa parte di un pacchetto formato da vari emendamenti che il governo depositerà a breve, insieme a un fascicolo di proposte di modifica. In attesa che la burocrazia faccia il suo corso, le commissioni affari costituzionali e bilancio della camera hanno iniziato ad approvare i primi emendamenti inerenti agli enti locali.

Uno di questi consente ai comuni di avere maggiore tempo a disposizione per presentare la richiesta di contributi per le spese di progettazione e messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, degli edifici pubblici, delle strade e, tra le altre cose, del patrimonio comunale. Dunque, il termine per presentare le richieste di contributo passerà dal 15 gennaio al 15 maggio.

Prorogati, inoltre i rapporti di lavoro a tempo determinato (12 mesi) del personale dei servizi sociali, finanziati con le risorse della legge di Bilancio relativa al 2018. Via libera anche all’emendamento che dà più tempo a quelle amministrazioni interessate ad assumere i lavoratori socialmente utili, cioè i cosiddetti Lsu. In tal caso, il termine slitta dal 31 gennaio al 30 aprile 2020.

il giornale.it

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