Prodi va all’assalto: “Citofonata? Metodo stalinista”

Ecco che Romano Prodi non digerisce l’endorsement di Sinisa Mihajlovic alla Lega: “Conoscendo le posizioni che l’allenatore ha tenuto in Serbia, pubblicamente e con una certa durezza, come esponente di un nazionalismo estremo, mi aspettavo che attaccasse Salvini da destra”.

L’ex presidente del Consiglio ha attaccato duramente Matteo Salvini per la citofonata al presunto pusher in via Deledda, nel cuore del quartiere popolare del Pilastro a Bologna: “Questa vicenda ha colpito me e tutta l’opinione pubblica straniera. Salvini ha usato l’informatore di condominio come si faceva in Unione sovietica, quando la vicina di casa spiava l’anticomunista”. E si è detto addirittura seriamente preoccupato del leader della Lega: “Se uno così diventasse presidente del Consiglio, visto che ha detto che vuole i poteri assoluti, dove arriverebbe?”.

Nel corso dell’intervista rilasciata a Il Giorno, è stato toccato anche il tema delle elezioni in Emilia-Romagna. La Regione, storicamente rossa, ora è arrivata ad essere contendibile per due motivazioni principali: da una parte bisogna considerare che “in tutto il mondo siamo di fronte a una ritirata della democrazia liberale”; dall’altra la colpa è da attribuire ai partiti italiani “che si sono chiusi in se stessi e parlano tra 10 persone”. Anche perché i grillini sono implosi e il Pd ha annunciato un cambiamento proprio a pochi giorni dal voto: “Zingaretti, che è attento, si è accorto che non si può andare avanti a parlarsi tra pochi. E forse è vantaggioso dirlo prima di domenica. Su Di Maio è casuale che la rottura sia avvenuta adesso”.

Sardine e Bonaccini

Il professore poi ha parlato delle sardine: “Sarei curioso di incontrarle. Mia moglie le ha definite fertilizzanti per la politica. Il fertilizzante è utile per il raccolto, ma bisogna vedere se piove abbastanza, com’è il terreno… prendiamole come sono”. Al momento ciò che apprezza del movimento anti-Salvini è non solo il linguaggio, ma anche il fatto che dicono che “il problema della qualità dei politici è anche nostro”.

Il suo auspicio è che l’Italia “assomigli all’Emilia-Romagna, o, meglio, che i suoi indici economici siano quelli dell’Emilia-Romagna”. Prodi infine ha voluto fare un ultimo appello per sostenere Stefano Bonaccini: “Se mi devo far operare, vado da un bravo chirurgo con laurea, specializzazione, dimestichezza con il bisturi. Io voglio un presidente di qualità”.

il giornale.it

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