Emilia, 1.2 milioni di euro alla coop della moglie del capogruppo Pd

Osservi la campagna elettorale in Emilia Romagna e quasi sembra che il baricentro dello scontro si sia spostato da Bologna a Ferrara. È nei territori della città estense, conquistata a giugno dal leghista Alan Fabbri, che le parti si colpiscono senza esclusione di colpi.

In principio fu l’audio di PiazzaPulita sul “caso Solaroli”, poi la querelle sul “boicottaggio del Pd” ai danni di Jolanda di Savoia e adesso lo scontro sul “sistema coop” in terra rossa. Il j’accuse leghista riguarda una cooperativa gestita dalla moglie di un ex assessore del Pd ferrarese. Un tema che scotta.

La coop in questione si chiamava “ACLI Coccinelle”, fondata da Aldo Modenesi (oggi capogruppo Pd in Consiglio comunale) e negli anni gestita anche dalla moglie Paola Coluzzi. La coperativa ora è fallita: la liquidazione coatta amministrativa risale al 2016 e parlava di un “patrimonio netto negativo di 491mila euro”. Una vicenda annosa, con liti politiche che si protraggono da tempo tra interrogazioni, interpellanze e via dicendo. Nel 2018 la Coluzzi è stata rinviata a giudizio con l’accusa di illecita influenza sull’assemblea della cooperativa. Secondo la procura avrebbe redatto falsi verbali per “continuare a gestire autonomamente le decisioni” per la coop, come riporta la cronaca locale. Poi a ottobre 2019 si torna a parlare del processo e riesplode la polemica tra partiti. “C’è un processo in corso e non riguarda me – si difende Modenesi – e non riguarda illeciti che fanno riferimento all’attività del Comune di Ferrara o di altre amministrazioni pubbliche”. Spetterà ovviamente ai giudici decidere. Ma guai giudiziari a parte, è la parentela con l’ex assessore a scaldare lo scontro politico. Soprattutto a fronte alla “cifra importante” che nel tempo la cittàha elargito alla coop.

Il gruppo consigliare leghista a ottobre ha chiesto all’attuale giunta di fornire tutti i dati in merito ai “rapporti intercorsi tra il Comune di Ferrara e la cooperativa negli anni dell’amministrazione Tagliani, quando il consigliere Aldo Modonesi ricopriva la carica di assessore”. Gli uffici si sono messi al lavoro e i numeri finali parlano di una cifra complessiva di circa 1,2 milioni di euro. Dai dati dell’Istituzione scolastica risulta che dal 2009 la coop – spiegava in aula l’assessore all’Istruzione Dorota Kusiak – è stata diretta destinataria di somme erogate dal Comune di Ferrara per 617mila euro. Ci sono poi i soldi ricevuti indirettamente tramite consorzi e associazioni vincitrici di bandi (di cui la coop era componente) per oltre 200mila euro. Mentre intorno ai 430mila euro riguardanoservizi svolti per altri settori del Comune o precedentemente alla formazione dell’Istituzione scolastica (che ha bilancio a parte). A somme fatte, il registratore di cassa tra fatture e contributi segna quindi circa 1,2 milioni di euro dal 2002 al 2016.

Il Giornale.it ha potuto leggere alcuni dettagli dei fondi destinati negli anni da Ferrara alle Coccinelle. Per l’appalto di cinque posti in convenzione presso un asilo nido a Monestirolo, per esempio, dai documenti risultano tra il 2014 e il 2015 ben 41.762 euro assegnati dalla coop. Per un’altra convenzione (2008-2015) al nido di Gualdo di Voghiera, invece, ha ricevuto 32.480 euro. Ci sono poi i contributi alle scuole paritarie dell’infanzia (“Le Coccinelle” e “SS Vincenzo e Anastasio”) dal 2010 al 2015, per un totale di 60.737 euro. E i “vaucher conciliativi” per “l’abbattimento della retta dei nidi” in sei anni scolastici da 63.657 euro. Va detto che parte delle cifre sono state versate a Equitalia e in altri il pagamento è stato sospeso. Ma la sostanza cambia di poco. Le somme più consistenti riguardano gli appalti per il pre-scuola degli alunni delle primarie: dal 2010 al 2013 sono stati erogati circa 109mila euro. Infine, a completare il quadro, ci sono i centri ricreativi estivi per cui, tra il 2013 e il 2014, il Comune ha versato alla ACLI altri 18mila euro.

Per Modenesi l’affondo leghista è solo “propaganda politica” che “guarda un po’” esce “in occasione di ogni campagna elettorale” per le regionali. Ma per il Carroccio è “gravissimo e scandaloso” che “negli anni in cui la situazione della coop Coccinelle andava emergendo e anche successivamente quando era ormai evidente e conclamata, nessun assessore della giunta Pd, né tantomeno l’ex assessore Modonesi ritenne di rilevare nei rapporti tra il Comune e la cooperativa nulla di eccepibile, e anzi fu lo stesso sindaco Tagliani a negare la presenza di un qualsiasi conflitto di interessi”. Insomma: Ferrara è di nuovo il campo di battaglia. Almeno fino a domenica.

il giornale.it

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