Le sardine dettano la linea al Pd: “Processate subito Salvini”

Sono arrivate in Emilia Romagna da tutta Italia e in mano stringono cartelli contro l’odio, per l’ambiente o in difesa della democrazia.

Le sardine hanno invaso piazza VIII agosto a Bologna per il maxi evento “Benvenuti in mare aperto”. “Voleva essere una grande festa, abbiamo scelto questa piazza perché è più grande di piazza Maggiore, ma potevamo andare in una piazza grande il doppio. Ci sono già 35mila-40mila persone e la partita del Bologna è ancora in corso. Siamo felicissimi. È la dimostrazione del fatto che il buon senso, il parlar calmi può funzionare”, ha dichiarato il leader delle sardine, Mattia Santori.

“Siamo qui a Bologna per dire che un’alternativa c’è”, ha urlato dal palco Santori. Un’alternativa alla Lega per le elezioni che tra pochi giorni, il 26 gennaio, si terranno proprio in Emilia Romagna. “Da una piccola piazza si può arrivare a una grande piazza e si può arrivare addirittura a cambiare il risultato di un’elezione”, ha spiegato ai cronisti a margine della manifestazione. “È una svolta politica per il Paese – ha continuato il portavoce delle sardine -, si dimostra ancora una volta che le piazze tornano a essere piene, che quello che vediamo e respiriamo sul web non corrisponde a realtà, e che c’è una richiesta di una politica diversa da parte della cittadinanza. Che non è per forza giusta o sbagliata, ma semplicemente parte dal buon senso e dal volere un altro tono della politica”.

La sfida alla Lega è sempre più dura. “Per tante persone siamo la vera alternativa al sovranismo e al populismo di destra. Questo non era previsto. Quello che sta avvenendo è che c’è qualcosa di fisico, inoppugnabile. Questo volevamo mettere nero su bianco. Quello che avverrà dopo dipenderà intento dal voto alle Regionali. Se andrà bene ci daremo una struttura”. Poi l’attacco al leader del Carroccio. Sul caso della nave Gregoretti “voteremmo sì. Sì al processo”, ha tuonato Santori che si è espresso anche sul decreto sicurezza, cavallo di battaglia della Lega al governo: “C’è revisione e revisione. Noi abbiamo chiesto l’abrogazione. Per varie ragioni, è molto difficile arrivare alla completa abrogazione. Credo si possa fare un ottimo lavoro sulla rivisitazione del concetto di sicurezza”.

E così le sardine sembrano strizzare l’occhio al Pd anche se spiegano di non aver mai incontrato Bonaccini o Zingaretti. “Siamo stati contattati da qualcuno dei candidati in Emilia Romagna ma di tante liste diverse. Ci hanno contattato anche esponenti dei 5 Stelle, anche di spicco, però mai Di Maio”, ha spiegato Santori, aggiungendo che “Noi abbiamo tante cose da raccontare al presidente del Consiglio. In maniera informale”.

La vera sfida delle sardine si giocherà però tra pochi giorni con le elezioni. “Credo che la vera domanda è quanto a Salvini serve vincere in Emilia-Romagna per la sua carriera politica – ha dichiarato Santori -. Dai soldi che sta investendo, dal tempo che sta investendo, ricordiamo che è il capo di un partito e ha completamente dimenticato il suo partito, tutto il dibattito elettorale per concentrarsi in Emilia-Romagna, vuol dire che lui si gioca una grossa fetta del suo futuro politico. La vera domanda è che cosa succede se la Lega, data per favorita due mesi fa, dovesse perdere fra una settimana?”.

il giornale.it

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