Bersani lancia la maxi ammucchiata: “Nuovo partito con Pd, sindaci e sardine”

“Serve una cosa nuova, una sinistra dei tempi nuovi. Noi siamo pronti”. Pier Luigi Bersani tende la mano a Nicola Zingaretti, dopo l’annuncio di voler sciogliere il Partito democratico e di voler fondare un nuovo partito: “Lui ha capito una cosa fondamentale: non possiamo stare fermi sulle gambe, qualcosa bisogna che c’inventiamo”.

E nel nuovo contenitore politico dovrebbero esserci “le sardine, un mondo civico, cattolico, del volontariato”. Tuttavia bisogna iniziare al più presto e dunque, l’esponente di Leu, ha provato a lanciare un’idea: “Un grande appuntamento programmatico, apertissimo, che parta da tre questioni”. In tal modo la sinistra avrà la possibilità di “rispondere alle tre grandi transizioni: ecologica, demografica e tecnologica”. Ed è apparso piuttosto ottimista: “Se va bene, sarà un partitone. Al peggio sarà comunque un nuovo nucleo familiare”.

Nel corso dell’intervista rilasciata a La Repubblica, si è parlato anche del Movimento 5 Stelle: “Sono nati con l’anti-politica ma hanno sempre avuto un filone di civismo radicale. Se il filone guida il traffico, non va bene”. La causa principale del declino dei grillini sarebbe da ricondurre al “meccanismo verticistico e privo di responsabilizzazione”. Il che impedisce loro di rispondere alla domanda chiave: “Da che parte si mettono culturalmente? Se vanno avanti così, il M5S è finito”.

Emilia-Romagna

L’ex segretario del Pd ha poi toccato la tematica delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, in programma domenica 26 gennaio: a suo giudizio sarà fondamentale “parlare alla gente a cui piace Salvini e che piace a Salvini. Discutere con loro del problema della casa, dei pronto soccorso intasati e dei fantasmi che sono finiti per strada”. Perciò servirebbe “una linea di governo, né buonista né di destra”. Da qui nasce il rimprovero nei confronti della sinistra: “Fa fatica ad andare nei bar e, se nei bar non ci siamo, con il popolo non si parla”.

Bersani infine è uscito allo scoperto sui decreti Sicurezza, alla luce delle modifiche proposte dal Viminale targato Luciana Lamorgese: “Bisogna radicalmente correggerli, in particolare sulla questione dei meccanismi di integrazione che sono stati segati”. Quelle che lui definisce “norme demenziali” hanno fatto sì che altri “60mila fantasmi” possano continuare a girare per le strade: “Serve un meccanismo molecolare di regolarizzazione. Separare l’acqua buona da quella più problematica”.

il giornale.it

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