Di Maio riferisce in Aula ma gli scranni dei 5stelle sono quasi vuoti

L’immagine è la seguente: Luigi Di Maio riferisce dai banchi del governo in un’Aula di Montecitorio mezza vuota.

Aguzzando bene la vista, però, fa strano e forse anche un po’ di tenerezza, constatare le tante-troppe assenze tra i banchi della Camera riservati ai deputati del Movimento 5 Stelle. È l’immagine forse più iconica dell’isolamento del leader – chissà, però, ancora per quanto… – della compagine pentastellata.

Il ministro degli Esteri in un’informativa a Montecitorio sulla situazione nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa sulla Libia ha reso noto come l’Italia in Libia a sostenga “il governo di accordo nazionale guidato dal capo del consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, quale istituzione legittima della Libia riconosciuta dalle Nazioni Unite, ma allo stesso tempo mantegna un’intensa interlocuzione anche con i rappresentanti di altre realtà importanti della Tripolitania, in primo luogo Misurata, della Cirenaica e del Fezzan”. “In particolare dialoghiamo con il generale (Khalifa) Haftar affinché possa rispettare la tregua e accettare il processo politico. Èsulla base di queste linee guida che si è articolato il lavoro del governo in queste ultime settimane”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Di fronte a lui un’Aula (mezza) deserta e gli scranni (mezzi) vuoti dei suoi compagni di partito. Si dice che una fotografia, spesse volte, possa valere più di mille parole. E allora questo “scatto rubato” nell’Aula di Montecitorio che ritrae un Gigino parlante nell’indifferenza del suo stesso partito (in primis!) di parole ne vale a milioni.

Il ruolo di Di Maio all’interno del M5s è sempre più in bilico. La poltrona di leader scricchiola e allora, nel caos più totale, l’ex ministro del Lavoro starebbe pensando a una mossa sorpresa per provare a sparigliare le carte. Come scritto nei giorni scorsi anche da ilGiornale.it, a seguito di un retroscena raccontato da Il Messaggero, Di Maio starebbe infatti valutando la possibilità di separarsi dalla gestione del “Blog delle stelle” per ricacciare al mittente tutti quei sospetti sul conflitto di interessi che avrebbe all’interno del Movimento 5 Stelle. Insomma, una clamorosa separazione (consensuale?) dalla Casaleggio Associati, la società privata di consulenza che gestisce la piattaforma Rousseau.

Difficile però che possa bastare questo (eventuale) divorzio per riprendere in mano il partito e, soprattutto, riconquistare le simpatie e i voti degli italiani.

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