Fornero contro quota 100: “Va rivista, nata con fini elettorali”

Approvata la manovra, il governo guarda già al futuro. E si spacca su uno dei provvedimenti economici più divisivi in assoluto: quota 100.

Nelle ultime ore, la legge introdotta dal precedente esecutivo e confermata nell’ultima legge di bilancio malgrado la netta contrarietà di Italia Viva, è (di nuovo) al centro del dibattito politico. Colpa di Giuseppe Conte. Durante la conferenza stampa di fine anno, il premier ha sottolineato che quota 100 è una “misura temporanea”, scatenando la reazione del M5s.

Poche ore dopo il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, ha spiegato che “non si tocca”, costringendo il presidente del Consiglio a una brusca marcia indietro. Lunedì mattina fonti di Palazzo Chigi hanno smentito l’ipotesi di una possibile revisione della legge pensionistica e del reddito di cittadinanza: “Non è all’ordine del giorno”.

Tra chi difende quota 100, c’è anche Matteo Salvini. Il segretario della Lega, parlando ad Albino, ha tuonato: “Se toccano quota 100 e i decreti sicurezza, dovranno vedersela con il popolo italiano, non solo con la Lega. Gli conviene non provare a farlo, perché li teniamo in Parlamento giorno e notte e fuori ci sarete voi”. Per Salvini, tornare alla legge Fornero sarebbe “un atto criminale. Faremo barricate fuori e dentro il Parlamento”.

Non tutti, però, la pensano così. Vedi Fabrizio Cicchitto, un tempo esponente di Forza Italia e oggi presidente di Riformismo e Libertà: “L’unico modo per trovare risorse per la crescita attraverso la riduzione della pressione fiscale sulle imprese è quello di azzerare quota 100 e di ridimensionare il reddito di cittadinanza”, ovvero le due misure simbolo del Conte I.

Sulla stessa linea di Cicchitto anche Elsa Fornero. A La Stampa, l’ex ministro del Lavoro del governo Monti ha dichiarato che “parlando di quota 100 e del reddito di cittadinanza, Conte ha detto che le riforme non nascono perfette e hanno sempre bisogno di monitoraggio e di revisione. Sarebbe bene che lui, e i grillini che lo hanno sostenuto, si ricordassero delle accuse assurde formulate contro i loro predecessori, competenti ma cattivi”.

Un’autodifesa, quella di Fornero, dai ripetuti attacchi subiti negli ultimi anni per la sua contestatissima legge del 2011 che aveva allungato l’età pensionabile nell’ottica di salvaguardare i conti pubblici. Quindi la “sentenza” della professoressa su quota 100: “È nata con fini elettorali e pesa sui futuri governi”.

Introdotta dal Conte I nel 2018, quota 100 prevede una fase di sperimentazione triennale. Il suo primo anno di applicazione è stato il 2019, ed è stata regolarmente rifinanziata per il 2020. La regola che consente di andare in pensione a 62 anni e con 38 anni di contributi varrà fino al 2022, quando bisognerà intervenire per superare lo “scalone” in materia previdenziale tra classi di età vicine. Tra le possibili soluzioni, quella di lasciare invariata quota 100 aumentando l’età da 62 a 64 anni e riducendo gli anni di contributi da 38 a 36. In alternativa – leggi qui – si può percorrere la strada delle uscite anticipate tarate sul “grado di gravosità” delle varie categorie lavorative e di incrementi dell’aspettativa di vita “bloccati per anno di nascita del lavoratore-pensionato”.

il giornale.it

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