La Parietti sta con le Sardine: «Canto Bella Ciao e non voglio CasaPound»

Alla grande manifestazione delle Sardine di Roma ”parteciperei molto volentieri ma purtroppo ho degli impegni di lavoro: sarò lì in piazza con il cuore”. «A chi dice che le Sardine non hanno senso, rispondo con le parole di Gaber: “Libertà è partecipazione”. Esserci e far sentire la propria voce anche silente. Io ho incontrato i leader del Movimento, sono ragazzi giovani, freschi e puliti. E gli ho voluto esprimere tutta la mia stima e solidarietà per quello che stanno facendo». È quanto afferma Alba Parietti all’Adnkronos sulla grande manifestazione delle Sardine di sabato prossimo a piazza San Giovanni.

La Parietti con le Sardine ma non contro Salvini

La sua adesione ideale non è però contro Salvini, spiega. «Ma perché condivido i valori dell’antifascismo, dell’accoglienza e dell’inclusione verso gli immigrati, che poi sono anche i valori cristiani. Più che contro Salvini io sono contro tutti coloro che sono contro questi valori. Abbiamo il diritto di dire ‘non in nome mio’. Mio e di Francesca Pascale», aggiunge ridendo. Per la Parietti il fatto che le Sardine si dichiarino apartitiche non è un problema ”visto che la gente di base è già apartitica di suo – dice Parietti – e ormai i votanti non arrivano neanche al 50 per cento. La verità è che la gente si è stufata e ha voglia di partecipare a cose pulite. D’altronde da qualche parte bisogna pur ricominciare e questo potrebbe essere un modo per spingere anche la gente a tornare a votare».

“Bella Ciao? Un inno da non strumentalizzare»

Quanto alle polemiche sulla scelta di cantare ‘Belle Ciao’ in piazza la Parietti sottolinea: «Non toccatemi ‘Bella Ciao’! Ormai siamo arrivati al paradosso. ‘Bella Ciao’ è il canto resistenza, il canto delle mondine, dovrebbe appartenere a tutti noi. Eppure c’è gente che la storia non la studia e ha il coraggio di dire che erano i partigiani quelli che torturavano. Dimenticando quello che hanno fatto i fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale! Nella mia famiglia mio nonno era partigiano e ho tantissimi parenti che sono stati deportati e torturati. Purtroppo in giro ci sono tante persone ignoranti che aprono bocca e gli danno fiato».

CasaPound? «A tutto c’è un limite»

La showgirl perdona anche lo scivolone di Stephen Ogongo, tra gli amministratori e moderatori del gruppo Facebook Sardine di Roma, che in un’intervista al ‘Fatto Quotidiano‘ aveva aperto la piazza a tutti, anche a Casapound: «Lo avrà fatto in buona fede per far dar risalto al valore dell’inclusione -prosegue- naturalmente a tutto c’è un limite. Già il fatto che un movimento che si dichiara apertamente fascista dice che verrà alla manifestazione è un modo per trasformare qualcosa di pacifico in un qualcosa di provocatorio. Per me possono venire e non cantare ‘Bella Ciao’ basta però che non cantino ‘Faccetta nera», conclude ironica.

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