Arrestato il sindaco di Scalea: timbrava e se ne andava

Arrestato il primo cittadino di Scalea, Gennaro Licursi, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione della presenza di servizio.

L’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dalla guardia di finanza, è stata emessa dal gip del tribunale di Paola Maria Grazia Elia su richiesta del procuratore capo della Pierpaolo Bruni e del sostituto procuratore Maurizio De Franchis. Il sindaco si trova adesso agli arresti domiciliari. Con lui sono finiti nei guai anche tre dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, sospesi dal servizio. Le indagini della Guardia di finanza hanno portato al fermo di Licustri e, come si legge in un comunicato, a scoprire “un radicato e consolidato meccanismo di illiceità che ha consentito al sindaco, nella sua qualità di dipendente dell’A.S.P. di Cosenza. con la complicità di tre suoi colleghi, di assentarsi senza alcuna giustificazione dal luogo di lavoro”. L’operazione è stata chiamata “Ghost Work”.

Il sindaco timbrava e se ne andava

Secondo quanto emerso, il sindaco arrivava, timbrava il cartellino e subito dopo se ne andava, dedicandosi ad attività personali. Diverse volte avrebbe anche asserito di essersi allontanato per svolgere missioni per conto dell’ufficio, risultate in seguito false dichiarazioni. Proprio per questo motivo sono stati scoperti anche tre dipendenti presso diverse sedi dell’Asp, Cosenza, Amantea, e Scalea, che gli reggevano il gioco attestando che la missione si era svolta regolarmente.

Le indagini delle Fiamme gialle

Le fiamme gialle sono riuscite a scoprire la truffa grazie alla visione dei filmati registrati dalle telecamere installate all’interno dei vari uffici, all’analisi dei tabulati telefonici e al monitoraggio del sistema Gps. Oltre a un’attività di pedinamento. Una volta avuti tra le mani tutti i dati necessari relativi a presenze e spostamenti, gli inquirenti hanno incrociato le informazioni con le presenze giornaliere risultanti dalla macchina marcatempo. Il provvedimento cautelare, personale e reale, fa capo a un più ampio contesto di indagini svolte per verificare la regolare presenza in servizio di dipendenti pubblici, a carico dei quali, nel caso specifico, è stato accertato un quadro indiziario particolarmente grave in ordine a condotte di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione della presenza in servizio.

Una conferenza stampa prevista per le 10, presso la Procura della Repubblica di Paola, renderà noti tutti i dettagli e gli sviluppi delle indagini svolte. Parteciperanno Il procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, il colonnello Danilo Nastasi, comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Cosenza e il capitano Federico Gragnoli, comandante della Tenenza Guardia di Finanza di Scalea.

il giornale.it

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