Altro che pacifismo. Le tonache “rosse” aizzano le sardine alla disobbedienza

I preti di strada fanno il tifo per le Sardine. Il movimento civico nato in chiave anti-odio e anti-razzismo che in questi giorni ha ricevuto autorevoli endorsement anche dai vertici della Chiesa. Come il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che ha detto che bisogna saper cogliere la spinta positiva del movimento e metterla al servizio per il bene del Paese. Per non parlare dell’ex segretario della Cei Galantino, che ha manifestato la sua simpatia per il movimento rammaricandosi del fatto che a volte siano ridicolizzati. Il missionario pacifista Alex Zanotelli, invece, è addirittura sceso in piazza con le Sardine a Napoli: «Ci tenevo ad esserci, è importantissimo», afferma all’AdnkronosE le tonache rosse preparano anche lo “sbarco” a Roma…

Dagli altari al palcoscenico della politica

A Roma, il rettore della Basilica di Sant’Eustachio sarà “idealmente” con loro a piazza San Giovanni: “Avrei tanto voluto esserci di persona. Sabato ho l’inaugurazione del presepe della nostra Basilica ed essendone il rettore non posso esimermi, ma idealmente sarò con le Sardine al 100%”, dice don Pietro Sigurani. Nei giorni scorsi anche l’ex direttore di “Civiltà Cattolica” padre Bartolomeo Sorge ha elogiato il movimento: “Il pesce delle piazze di oggi (le ‘sardine’) è – come il pesce dei primi cristiani – anelito di libertà da ogni ‘imperatore’ palese o occulto».

Un giudizio condiviso da don Sigurani che fotografa la realtà del Paese: «Parliamoci chiaro: la situazione è grave, diventata inevitabile pure la marcia dei sindaci del Paese con la Segre. Ma credo che il vento stia cambiando. Il movimento può essere l’occasione giusta per un cambio di passo, è importante che smuovano la gente».

Padre Alex Zanotelli benedice le Sardine

La cosa “importante”, analizza padre Zanotelli, è che “si tratta di un movimento che è partito dai giovani. E’ una cosa fondamentale che abbiano capito l’importanza di scendere in piazza, uscendo così dal letargo, dal mondo virtuale di Facebook o degli altri social dove ci si parla addosso. Non si vedeva da tanto tempo in Italia una mobilitazione così imponente da parte dei giovani”.

Don Pietro Sigurani, tra due giorni, sarà “idealmente” anche lui a piazza San Giovanni con qualche consiglio: ” lncomincino a tirare fuori qualche ideale, in piazza portino slogan non politici, ma messaggi che inneggiano al rispetto dell’altro, della persona umana prima di tutto. E’ fondamentale che promuovano i valori. Tirino fuori i cartelli sulla necessità di rimettere l’altro al centro. Questa non è ideologia, non sono slogan politici, servono slogan di vita, di valori: no alla paura dell’altro, l’altro è la nostra ricchezza. Io ho fatto un po’ di propaganda per loro, speriamo faccia breccia”.

«Devono imparare a disobbedire»

Quanto agli slogan, le Sardine potrebbero ispirarsi ai manifesti che il rettore di Sant’Eustachio ha esposto sulla facciata. «Ho messo due cartelli. Uno dice “Signore, salvaci dai capi bastone”. I capi bastone scendano dal palcoscenico, chiudano il sipario e si mettano a pensare agli altri più che a se stessi. Nell’altro, ho scritto: “Signore, aiutaci a guardare l’unico capo bastone che si è lasciato inchiodare sulla croce”. I politici passano ogni giorno dalla chiesa, guardano con sorpresa, a volte li fotografano. Io spero servano a interpellare le coscienze, sarebbe ora”.

Padre Zanotelli che è sceso in piazza con le Sardine a Napoli, li ha visti all’opera. Perciò osserva: “Per diventare efficaci dovranno diventare più coraggiosi”. Il sacerdote pacifista non esclude la “disobbedienza civile ma beninteso: importante riescano sempre a mantenersi non-violenti. Pensino anche ad alcuni obiettivi, alleanze con Fridays For Future? L’importante è che si muovano nell’ottica di mettere insieme le persone. E’ interessante in un momento in cui a livello mondiale tanta gente sta scendendo in piazza perchè non ce la fa più».

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