Di Maio prova a domare i suoi senatori ma è rivolta: «Vogliamo dire no al Mes»

Applausi, ma anche parole chiare: il governo va avanti, ma noi vogliamo dire no al Mes. Luigi Di Maio, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti parlamentari del M5S, questa mattina avrebbe rassicurato gli eletti 5 Stelle sulla tenuta dell’esecutivo. «Il  governo può anzi deve andare avanti, nessuno vuol farlo cadere». Questo il senso delle parole del leader pentastellato, il quale ha smentito le ricostruzioni apparse sui giornali negli ultimi giorni. E ha ostentato ottimismo: «I senatori? Li ho trovati molto compatti, stiamo lavorando al meglio, quindi si va avanti così». Ma è sul Mes che è scattata la rivolta. Alla vigilia del voto su Rosseau per le Regionali.

Il dissenso dei senatori grillini sul Mes

Al centro della riunione, infatti, c’era proprio la discussa riforma del Meccanismo europeo di stabilità, che da giorni sta creando fibrillazioni all’interno della maggioranza. Una maggioranza alle prese con una risoluzione da presentare domani in occasione delle comunicazioni in Aula del premier Giuseppe Conte. Un lungo applauso ha accompagnato il discorso pronunciato dal leader pentastellato ma solo al termine di un confronto molto critico. Il senatore Stefano Lucidi, a quanto apprende l’Adnkronos, avrebbe lamentato “la non inclusività nel processo di formazione della risoluzione”. Ma anche “l’impossibilità di poter contribuire” alla stesura del testo. Il senatore si dice “orientato a votare no”: «Così la nostra funzione è delegittimata», lo sfogo del parlamentare umbro.

Tante le voci critiche con Di Maio

Hanno preso la parola, durante il dibattito, altri senatori fortemente critici verso la riforma del Fondo salva Stati. Gianluigi Paragone (che ieri su Facebook ha scritto: “ci vogliono convincere che alla fine approveremo solo un po’ di Mes… Ridicoli”) ha ribadito la sua posizione. Perplessità sarebbero state espresse anche dai colleghi Elio Lannutti e Mario Michele Giarrusso. A margine della riunione Di Maio ha detto: “Noi vogliamo creare nella risoluzione di domani tutte le tutele per cui il Parlamento, nelle prossime settimane, debba essere ulteriormente consultato in modo tale da dare una linea chiara al prossimo Eurogruppo e al prossimo Eurosummit”.

Un nuovo contratto di governo

Con i senatori 5 Stelle si è parlato anche “del contratto di governo che vogliamo fare da gennaio”, ha aggiunto il capo politico: “E’ arrivato il momento di mettere nero su bianco tempi e temi. Siamo tutti d’accordo nel lavorarci appena si approva la legge di bilancio”. «Credo sia utile – ha poi sottolineato il ministro degli Esteri – che subito dopo la legge di bilancio il presidente del Consiglio convochi i capi delegazione al governo. Ci facciamo una giornata di pianificazione e poi mettiamo i gruppi parlamentari al lavoro per dire come, quando e dove faremo le cose nei prossimi tre anni».

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