Garavaglia smaschera i giallorossi: “Tasseranno perfino l’acqua”

Una vera e propria mazzata per gli italiani. È questa la drastica previsione che Massimo Garavaglia esplicita per quanto riguarda il prossimo anno: i principali colpevoli ovviamente sono Movimento 5 Stelle e Partito democratico, che costituiscono il cosiddetto “governo delle tasse”.

Intervistato da Libero, il leghista ha voluto fare luce su diversi aspetti importanti. Tralasciando plastic e sugar tax, vi sono balzelli più gravi: “Partiamo con l’acqua”. Su questo aspetto inizieranno a vedersi i primi effetti: “Alle macchinette distributrici le bottiglia di plastica bio costano in media 25 centesimi in più, l’aumento c’è già”. E come se non bastasse sarebbero state aumentate “le tasse anche sulle concessioni per le acque minerali”, il che comporterebbe un “aumento del prezzo per i consumatori”. Non hanno risparmiato neanche l’energia: “C’è un bell’aumento anche sulla tassa per le concessioni dei produttori e distributori di energia. Così anche le bollette aumenteranno”.

Benzina e gasolio

Si parla poco dell’aumento del costo della benzina e del gasolio, e perciò l’ex viceministro all’Economia ha tenuto a fare chiarezza: “La parte corposa dell’emendamento alla finanziaria sta proprio qui”. L’aumento delle accise vale per il 2021 ben 868 milioni di euro “che diventeranno oltre un miliardo e mezzo nel 2023 e poi si stabilizzerà attorno al miliardo e due l’anno”. Per non parlare degli investimenti: da giorni si vocifera del piano choc di Matteo Renzi per le infrastrutture, ma in realtà “in manovra c’è un bel taglio da 460 milioni ai danni di Rete Ferroviaria Italiana…”. “Una vera e propria stupidaggine”, la giudica. Considerando anche che il bonus Befana vale tre miliardi di euro: “Sono i soldi che verranno restituiti come rimborso per una parte delle spese effettuate dai cittadini con carte”.

Garavaglia si è rivolto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Dovrebbe spiegare agli italiani che senso ha aumentare il prezzo di benzina, gasolio ed energia, che usano tutti, e invece restituire (in minima parte) soldi solo a chi paga con le carte, cioè ai ricchi”. Dunque il giudizio sull’esecutivo giallorosso non può che essere negativo: “Questa è la manovra delle bandierine e delle tasse che spuntano dappertutto”. Nella manovra c’è una riduzione del cuneo, ma “non avrà effetti perché verrà sterilizzato dagli aumenti di tutte le altre tasse”. E infine c’è lo sgravio Ires, o meglio, non c’è più: “Una detassazione che valeva 4 miliardi nei prossimi 4 anni e che è stata tolta, giusto per dare un altro ‘aiutino’ alle aziende”.

il giornale.it

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