Arrestato uno scafista sudanese: intascò mille euro per migrante

La polizia ha sottoposto a fermo uno cittadino sudanese di 27 anni, presunto scafista accusato di aver favorito l’ingresso clandestino nel territorio italiano di 60 migranti a bordo di un gommone sovraffollato ed in pessime condizioni, tratti in salvo dalla nave “Ocean Viking”.

Secondo il racconto dei testimoni, che per il viaggio avevano pagato fino a mille euro ciascuno, l’imbarcazione era partita dalle coste libiche, affrontando la traversata nonostante le avverse condizioni meteo. Ieri mattina, immediatamente dopo l’arrivo della nave, i migranti sono stati trasferiti nell’hotspot di Pozzallo e gli investigatori hanno accertato nel giro di poche ore le responsabilità del 27enne, che è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.

Nel frattempo i capomissione di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere raccontano delle operazioni che hanno portato al salvataggio delle persone che erano a bordo del gommone. “Abbiamo saputo della barca in difficoltà. C’è voluto un po’ fino a quando siamo riusciti ad avvistare la barca, ma era già notte – racconta Nicholas Romaniuk capomissione Sos Mediterranee con il responsabile comunicazione Avra Fialas -. È stato un soccorso abbastanza difficile, la barca era estremamente sovraffollata e instabile. I nostri soccorritori c’hanno messo un pò per stabilizzarla, in più c’erano delle onde. Quindi è stata un’operazione difficile ma siamo riusciti a mettere in salvo 60 persone sulla nostra nave, la Ocean Viking”. Per molti di loro che erano in condizione estreme anche percosse e traumi sia prima della partenza che durante la traversata. “Al momento all’hotspot di Pozzallo ci sono ancora 110 migranti a cui si aggiungono i sessanta di oggi. Come sempre a Pozzallo siamo pronti alla accoglienza”, ha detto sulla banchina del porto il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Nella cittadina siciliana è giunta la nave Ocean Viking. Alle 10,50 di ieri il medico del porto è salito a bordo. Tre ricoveri in ospedale, uno per una brutta frattura al piede dovuta a percosse subite in Libia, un uomo con ematoma al cuoio capelluto e il terzo con una sospetta lesione lombo sacrale. Tra i primi a scendere, una madre con due bambini piccoli. Diciassette i minori non accompagnati, due le donne. Provenienza Mali, Bangladesh, Eritrea, Etiopia, Costa d’Avorio, Sudan.

Quello di ieri si aggiunge allo sbarco di qualche giorno fa della “Aita Mari” arrivata nelle coste siciliane con a bordo 78 migranti tra cui 6 donne e 9 bambini. La ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario aveva ottenuto l’assegnazione del porto sicuro nella serata del 24 novembre ma a causa del maltempo aveva costeggiato lungo l’area sud orientale della Sicilia, attendendo un miglioramento delle condizioni meteomarine. Poi l’approdo sicuro e il trasferimento a Pozzallo

il giornale.it

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