Il delirio della “suora sardina” arruolata dalla sinistra: «C’è un pericolo nazifascista»

Suor Giuliana, la “suora sardina” di sinistra. C’è anche una suora nel movimento civico che ha debuttato a Bologna per sfidare Matteo Salvini e ha preso il largo nel Paese. Alle sardine ha aderito “da subito” anche suor Giuliana Galli, ex vice presidente della Compagnia di San Paolo e anima della onlus Mamre. Lavora con rifugiati e richiedenti asilo e soccorre vittime di violenza ridotte in schiavitù. «Mi piace il pensiero di questi giovani che vogliono contrastare un certo modo di pensare pugnace e violento», dice suor Galli in un’ intervista all’Adnkronos. Le sardine hanno debuttato in piazza Maggiore a Bologna per sfidare in contemporanea Matteo Salvini ma lei il segretario della Lega non lo vuole nominare “neanche per sogno. Tutte le volte che si parla di qualcuno gli si dà spazio”, dichiara. Pacificamente, a differenza di qualche sua collega sardina. Lei, però, parla di pericolo nazifascista.

L’impegno politico della religiosa

La religiosa, da sempre in prima linea nell’aiuto a chi soffre e grande conoscitrice di alta finanza, racconta di essere stata contattata da un’amica sui social e di avere aderito immediatamente al pensiero portato avanti dalle sardine: «Qui non c’entra l’appartenenza ai partiti, il buono del movimento – osserva suor Galli – è il pensiero di parole dette bene. In connessione con i diritti umani riconosciuti a e da tante persone che sono sul nostro territorio e che fino ad oggi sono state piuttosto silenziose».
La suora parla della realtà che vede intorno a sè oggi e che la spaventa: «C’è un razzismo dilagante. Se penso poi alle offese a persone come Ilaria Cucchi e al fratello, a Liliana Segre che hanno vissuto tragedie e, arrivati ad un momento particolare della loro vita. Sono stati sbeffeggiati con parole e atteggiamenti poco umani. Siamo davanti a situazioni anche poco cristiane al di là di esibiti simboli cristiani. C’è una discrepanza tra un modo di parlare e di agire che contrasta quasi radicalmente con quello che è il messaggio umano e cristiano. La cosa buona di questo movimento è che diffonde un senso di pulizia e armonia, è positivo».

La “suora sardina” odia Salvini

Le sardine hanno debuttato a Bologna in piazza Maggiore per sfidare in contemporanea il segretario della Lega che il 14 novembre ha lanciato la candidatura di Lucia Borgonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna. E’ una piazza che può impensierire Salvini? «Io quella persona non la menziono neanche per sogno perché tutte le volte che si parla di qualcuno gli si dà spazio. E’ il non violento e molto altro che le sardine portano alla luce», osserva suor Galli. Che dice chiaramente che c’è di che imparare dalle sardine. «Io penso che i partiti di per sé sono cinghia di trasmissione di quelli che possono essere valori di base a cui aderiscono determinate persone. In questo momento la piazza delle sardine vorrebbe fare emergere dei valori fondamentali contro il razzismo, il nazifascismo nero e brutto, contro tutto ciò che è disumano».

«Certe parole buttate al vento – osserva la suora – sono davvero brutali, fanno male. Che poi qualcuno dei partiti sia sulla piazza e possa imparare che c’è un altro modo per investire nel partito, ben venga. In fondo c’è politica tra le sardine, parlano di polis e fanno bene a farlo evidenziando il colore umano. E’ questo che mi spinge a partecipare». Osserva ancora suor Giuliana Galli: «Mi sembra importante partecipare a questo ‘fish mob’ per potere dire che quello che si sta dicendo è ingiusto e non è vero. Partecipo perché il pensiero venga raddrizzato. Certi modi di esprimersi, fortemente menzogneri, che seminano soltanto paura e sconcerto, devono trovare risposte che bilancino le cose. L’opportunità la danno le sardine».

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