Torino, trovano buoni fruttiferi postali nascosti sotto terra: ora si cercano i proprietari

Nascondere il denaro pur di non depositarlo in banca: nei materassi, all’interno di pareti o sotto terra.

La prassi, soprattutto negli anni del dopoguerra, in Italia, era quella. E i proprietari dei buoni fruttiferi ritrovati in queste ore a Rivalta, in provincia di Torino, devono avere pensato la stessa cosa, occultandoli diversi anni fa in un terreno del piccolo comune piemontese. Secondo quanto riportato da La Stampa, infatti, gli assegni datati anni ’80 avrebbero un valore corrispondente a 40 milioni delle vecchie lire.

Gli assegni sotto terra

A ritrovarli è stata una coppia di rivaltesi, ieri mattina. I due stavano vangando la terra acquistata da qualche giorno, quando hanno notato un rotolo che, a prima vista, sembrava soltanto carta straccia. I due, però, osservandolo bene hanno capito di essersi imbattuti in qualcosa di molto diverso, i risparmi di una vita di chissà quale proprietario, lasciati lì, nell’area del villaggio Sangone. I buoni fruttiferi, probabilmente, erano stati interrati per evitare che qualcuno potesse rubarli o utilizzarli. Nessuno, però, li è mai andati a recuperare e qui 40 milioni di lire sono rimasti lì. Fino a quando, nella giornata di ieri, la coppia di nuovi proprietari si è imbattuta in quella cifra.

Quanto valgono quei buoni

Con l’attuale rivalutazione, comprensiva anche di interessi accumulati nel tempo, i buoni nascosti ritrovati in Piemonte da chissà quanto tempo, potrebbero valere molti soldi. C’è chi parla anche di centinaia di migliaia di euro. La coppia, appena ritrovati i buoni, ha avvertito la polizia municipale, perché quegli assegni sono nominali e appartengono ai precedenti proprietari di quell’appezzamento e soltanto loro possono incassare il denaro. Se anche quei buoni fossero ormai scaduti avrebbero comunque un loro valore da riscuotere. Esiste, infatti, una norma secondo cui, in caso di smarrimento certificato e di successivo ritrovamento, c’è tempo altri dieci anni per incassare il denaro.

La ricerca dei (legittimi) proprietari

Dopo la riconsegna della coppia alla polizia locale, gli agenti hanno subito avviato gli accertamenti per rintracciare i proprietari dei buoni nascosti. Per il momento, le forze dell’ordine, che dovrebbero riuscire a trovare i possessori degli assegni in breve tempo, hanno avviato gli accertamenti, anche se, per il momento, gli agenti lavorano con riserbo per mantere l’anonimato anche di chi i ha ritrovati. Nello stesso comune, nel 2018, una donna aveva trovato su un marciapiede del comune piemontese una busta con all’interno 2.500 euro in contanti e l’aveva riconsegnata ai vigili. Quei soldi appartenevano a un pensionato che poco prima aveva prelevato il contante a un bancomat. Gli servivano per un regalo di nozze da fare al figlio.

il giornale.it

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