Auto rotte e minacce continue. Il racket dei parcheggiatori abusivi africani

parcheggiatori abusivi africani continuano a fare il bello e il cattivo tempo nell’area di via Benedetto Marcello a Milano e, nonostante una buona parte dell’area sia chiusa per lavori, da sei mesi a questa parte la situazione non è cambiata e gli abusivi continuano ad operare ammassando auto nelle poche centinaia di metri che restano aperte alla sosta.

Una prima perlustrazione da noi effettuata a fine marzo 2019 mostrava una situazione ben più strutturata, con una batteria di almeno quattro parcheggiatori che coprivano l’area di via Benedetto Marcello compresa tra via Scarlatti e via Vitruvio, sostando nei pressi degli accessi, invitando le auto a entrare nel parcheggio e rincorrendole per mostrare dove lasciare la macchina, ovviamente in cambio di un’“offerta” per il servizio reso.

L’assurda situazione, a due passi dalla zona commerciale di corso Buenos Aires, era stata illustrata anche da Paola Fucilieri, minacciata dagli abusivi, come riportato in un pezzo dello scorso 17 marzo, ma sette mesi dopo la situazione non è cambiata.

I soggetti in questione sanno muoversi tra le auto, sono consapevoli che l’automobilista medio va spesso di fretta ma soprattutto vuole evitare di ritrovare l’auto “strisciata” o ammaccata e preferisce lasciare un euro all’abusivo di turno, soprattutto se usufruisce frequentemente del parcheggio, dinamica confermata anche da un commerciante della zona, piuttosto che rischiare di vedersi insultare o danneggiare l’auto, al punto che già nell’aprile del 2018 era stata richiesta maggior presenza di agenti.

In seguito a un’ulteriore perlustrazione effettuata nella mattinata dello scorso mercoledì 2 ottobre è stato possibile constatare che la situazione non è cambiata granchè e nonostante, come già inizialmente accennato, una buona metà dell’area parcheggio sia attualmente chiusa per lavori, l’attività degli abusivi africani continua, seppur con numero ridotto, con soltanto due soggetti individuati nel solito giro di auto e pagamenti.

Avvicinando e chiedendo al parcheggiatore di turno (lo stesso che nella foto viene immortalato mentre prende qualcosa attraverso il finiestrino di un’auto in partenza) se la sosta sia a pagamento ci vediamo rispondere: “No no no, solo in strada paga”. Dinamica che conferma come i soggetti in questione siano ben preparati alla risposta.

La costante e sistematica presenza dei parcheggiatori abusivi è confermata anche da residenti e commercianti della zona, tra lamentele e passiva accettazione del fenomeno: “Tante volte abbiamo chiamato la polizia, i residenti hanno provato a fare qualcosa, ma quando arrivano i controlli scappano e dopo cinque minuti sono di nuovo lì”.

Estremamente preoccupato un commerciante italiano che, dopo essersi lamentato del degrado generale della zona, ha anche illustrato come alcuni dei suoi clienti abbiano ritrovato le auto danneggiate dopo ad essersi rifiutati di pagare la “mancia” ai parcheggiatori abusivi.

C’è poi il comitato “Salviamo Benedetto Marcello”, particolarmente attivo in relazione alla ristrutturazione urbanistica della zona, con tanto di pagina Facebook, che cita alcune aggressioni avvenute attorno all’area parcheggio e la svalutazione della zona a causa dell’evidente degrado.

Di diverso avviso invece il titolare del ristorante indiano di via Benedetto Marcello e un albergatore della via; entrambi hanno infatti dichiarato di non essere a conoscenza di episodi violenti perpetrati dai parcheggiatori.

Nemmeno presso la farmacia poco distante sono al corrente di danneggiamenti ad auto, anche se confermano la costante presenza degli abusivi. Non hanno invece voluto rispondere i gestori del ristorante cinese sempre su via Benedetto Marcello e l’edicolante bengalese che sembrava non capire l’italiano.

Nel complesso la situazione appare ancora di difficile soluzione, tra foto eloquenti, testimonianze contrastanti e una risposta istituzionale inadeguata, del resto controlli e sanzioni non sembrano scoraggiare in alcun modo gli abusivi che persistono indisturbati con la loro attività.

il giornale.it

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