Il mistero dei tre cinesi fermati con 2,8 milioni di euro in valigia

Quasi tre milioni di euro avvolti in fogli di giornale o carta da pacchi e nascosti dentro le valigie imbarcate nella stiva di due voli con direzione Hong Kong.

Risultano nullatenenti per lo Stato italiano i tre cinesi fermati ieri dalla Guardia di Finanza all’aeroporto di Fiumicino. Ora sono denunciati a piede libero per sospetto riciclaggio.

Ad insospettire i militari i frequenti viaggi in Cina dei tre stranieri: nell’ultimo mese avevano fatto la spola tra Roma, Shangai, Pechino e Guangzhu. Un’abitudine un po’ troppo dispendiosa, stando al reddito dichiarato dai soggetti nel mirino dei finanzieri. E così, dopo l’acquisto dei biglietti per Hong Kong, conosciuta oltre che per le manifestazioni di queste settimane, soprattutto come paradiso fiscale, le forze dell’ordine hanno perquisito i tre stranieri.

I soldi, 2,8 milioni di euro sequestrati dalle autorità, erano stati spediti come una qualunque valigia ai banchi del check in. Una modalità che, secondo gli investigatori, denota una certa dose di noncuranza per il contenuto dei bagagli – che potevano essere smarriti durante gli scali a Dubai e Istanbul previsti dai biglietti acquistati – e soprattutto la familiarità con il tipo di procedura, che potrebbe essere già stata ripetuta decine di volte per un flusso di denaro imponente.

I tre fermati hanno evaso le domande degli agenti rispondendo in maniera sfuggente. Dopo ore di interrogatorio l’unica risposta che sono riusciti ad estorcere è stata: “Non lo so”. Sarà difficile quindi ricostruire la provenienza dei fondi che, con tutta probabilità potrebbero essere legati ad una maxi evasione fiscale, oppure alle attività illecite gestite dalla Triade, come traffico di droga e prostituzione.

il giornale.it

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