Il dottore che cura i tumori usando la stampante 3D

Non solo malasanità. In Italia, infatti, esistono anche ospedali da sogno e il Sistema sanitario nazionale investe, ogni anno, miliardi nelle cure all’avanguardia, che rappresentano un’eccellenza nel nostro Paese.

Al Rizzoli di Bologna, per esempio, è stata messo in atto una nuova tecnica per combattere i tumori, usando la stampante 3D.

A raccontarlo è Gaetano Pecoraro che ha realizzato un servizio per Le Iene, durante il quale ha incontrato il dottore Alessandro Gasmarrini, direttore della Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo. Lì, tra il resto, vengono curati i tumori che ataccano la colonna vertebrale: quando un cancro attacca le costole e le vertebre, il dottore studia quelle malate e le riproduce con una stampante 3D. Così si ottiene una protesi completamente uguale all’osso del paziente. Poi, la protesi viene impiantata nel malato, con un intervento delicatissimo, sostituendo costole o vertebre malate.

Gasmarrini ha ideato questa soluzione all’avanguardia ispiransosi agli astronauti, che sulla Luna sono in grado di stampare in 3D i pezzi delle stazioni spaziali: “Mi sono detto che riescono a farlo sulla Luna, possiamo farlo anche qui”, racconta il dottore. E così, ha contattato gli ingegneri del Rizzoli che, partendo dalle immagini della Tac e della risonanza, riescono a ricostruire la parte di osso malata. Si tratta di una medicina su misura al 100%. Il tutto, al paziente non costa un euro, perché interventi del genere sono coperti dal Servizio sanitario nazionale.

Dopo aver stampato la protesi, l’équipe medica entra in sala operatoria e inizia il delicato intervento di sostituzione: pinze, forbici, martelli e scalpelli, che suonano come termini da officina, vengono in realtà utilizzare per operazioni delicatissime, che richiedono una precisione impressionante. Infatti, basterebbe sfiorare un nervo, per paralizzare completamente il paziente.

La tecnica usata al Rizzoli è molto avanzata, ma Gasmarrini guarda già oltre: “Il futuro è riuscire a creare una vertebra di osso”, una protesi cioè fatta di materiali completamente assorbibili dal corpo. Al Rizzoli esiste già una stampante 3D in grado di creare pezzi di osso. Una rivoluzione nel campo della medicina e un passo avanti nella cura dei tumori e non solo.

Il sogno di Gasmarrini, infatti, è permettere alle persone che non possono più usare le gambe di tornare a camminare: “Voglio risolvere la paraplegia”, dice convinto alla iena.

il giornale.it

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