«Non sapete cucinare»: richiedenti asilo scatenano l’inferno al centro d’accoglienza

«Carne e pesce non sono ben cucinati». L’insoddisfazione per il cibo servito da parte degli ospiti del centro di accoglienza per richiedenti asilo all’interno dell’ex caserma Meloni di Coccau (Tarvisio) si è trasformata in una vera e propria protesta plateale inscenata proprio davanti all’ex caserma, prima in strada poi, all’arrivo dei carabinieri, occupando la scalinata che dalla strada statale 13 porta all’ingresso della struttura. Ne dà notizia il Messaggero veneto. «Alla Cavarzerani, a Udine, mangiavamo bene. Qui, invece, non è altrettanto. Pasta e riso, le carni e il pesce non sono ben preparati e alcuni di noi hanno anche avuto problemi intestinali, tanto che abbiamo anche dovuto chiedere l’intervento del medico, che dovrebbe venire a visitarci». Sono le parole di uno dei 37 pakistani ospiti del centro di accoglienza.

I richiedenti asilo vogliono una cucina diversa
«Per noi non è di rilevante importanza poter mangiare piatti tipici della nostra tradizione, dipende dalla qualità del cibo portato al centro dal servizio catering», hanno detto alcuni di loro procedendo a piedi lungo la Pontebbana per fare provviste in un negozio: «due di noi sono 4-5 giorni che mangiano pochissimo». Né la struttura che li ospita né il sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette, hanno voluto commentare, anche se il primo cittadino è stato molto chiaro ed ha voluto ribadire l’auspicio che l’ex caserma Meloni, vista anche la vicinanza alla ciclabile Alpe Adria, a breve «possa essere destinata a un uso consono alla sviluppo turistico, in particolare quale sede di un centro di addestramento delle truppe alpine». La contestazione si è poi conclusa senza alcun problema, ma i malumori serpeggiano ancora e gli animi non si sono rasserenati affatto.

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