Caritas cerca di contrastare Salvini. Nasce il fondo “per gli stranieri esclusi”. Un botto di soldi per loro.

Nuova iniziativa per contrastare il decreto Salvini. Ecco che scende in campo anche la Caritas Ambrosiana per tutelare quei cittadini stranieri che non hanno più diritto di beneficiare del sistema di assistenza.

E per questo nasce il “fondo di solidarietà per gli esclusi dall’accoglienza”, aperto a tutti quei cittadini che vorranno fornire il loro contributo economico.

Le donazioni saranno devolute agli “ospiti al momento presenti nel sistema di accoglienza diffusa della diocesi di Milano, titolari di un permesso di soggiorno, ma che nonostante questo sarebbero costretti a interrompere i percorsi di integrazione già intrapresi”.

Il denaro raccolto servirà inoltre a finanziare quei locali delle parrocchie e degli istituti religiosi che vengono messi a disposizione per ospitare i bisognosi ma che, alla scadenza dei bandi, non saranno più convenzionati con le prefetture.

A lanciare l’iniziativa sarà il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, che parlerà della raccolta fondi a “Fa’ la cosa giusta!”, fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili, quest’anno approdata a Milano.

Come molte altre Caritas, anche la Ambrosiana ha chiesto alle strutture di accoglienza di continuare a dare ospitalità agli extracomunitari esclusi dal sistema, promettendo di provvedere in prima persona agli oneri economici. Ecco perché è stato aperto il fondo, così da permettere a chi lo desidera di aiutare l’ente nel sostenere le spese. I primi a godere delle donazioni saranno i 200 stranieri che presto finiranno per strada.

Secondo il direttore Luciano Gualzetti: “Il Decreto Sicurezza, al contrario di quanto promesso, produrrà una situazione di emergenza nel nostro Paese. Abbiamo deciso di farvi fronte, come si fa in questi casi, mettendo a disposizione strutture e risorse e chiedendo a tutti coloro che lo desiderano di darci una mano”.

Ed aggiunge: “Sappiamo che questo nostro gesto non risolverà il problema. Ma per quanto è nelle nostre possibilità, obbedendo alla nostra coscienza, vogliamo almeno dare una risposta negli interessi, in primo luogo, dei nostri ospiti, ma anche delle comunità che si troverebbero a fare i conti per lo più con persone giovani, frustrate nel loro sogno di integrazione, destinate nella migliore delle ipotesi ad alimentare il mercato del lavoro nero”.

Strano modo di contrastare Salvini. Ed ora viene fuori che le risorse per aiutare gli stranieri ci sono. Mentre per dare una speranza agli italiani che nel corso degli anni hanno perso lavoro e tanto altro, per anni non c’erano fondi.

Qualcosa non quadra?

Fonte: Il Giornale

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