Giovane ricercatrice italiana premiata per aver inventato un laser per la cura non invasiva del tumore al pancreas

Paola Saccomandi e il suo team svilupperanno una tecnologia per rimuovere questa forma tumorale senza danneggiare i tessuti circostanti.

32 anni, un dottorato di ricerca in ingegneria biomedica all’università Campus bio-medico di Roma e un contratto da professore associato al Politecnico di Milano. Questo il curriculum di Paola Saccomandi, la scienziata che ha ricevuto 1,5 milioni di euro – sotto forma del prestigioso premio Grant European Research Council – per il suo progetto Laser Optimal, tecnologia che si propone di trattare in maniera non invasiva e in modo personalizzato il tumore al pancreas.

Insieme al suo team la ricercatrice svilupperà una piattaforma terapeutica per rimuovere le forme localizzate di tumore al pancreas senza creare danno ai tessuti e alle strutture anatomiche circostanti. Questa tecnologia permetterà di agire sulla forma tumorale tenendo conto dei parametri specifici del singolo paziente e attuando una terapia ad hoc. Ulteriore vantaggio di Laser Optimal, infine, sarà la sua applicabilità anche a pazienti che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico tradizionale.

Il progetto di Saccomandi e della sua équipe si avvarrà di modelli matematici per predire l’efficacia dei trattamenti proposti e di nanotecnologie che consentono di limitare il danno termico del laser al solo tumore, evitando di andare a toccare i tessuti sani. Questi elementi consentiranno di mettere in atto una cura potenzialmente alternativa alla pratica chirurgica. Allo sviluppo di Laser Optimal collaboreranno il Laboratorio di misure e strumentazione e l’Unità di endoscopia digestiva del Campus bio-medico e del Policlinico Gemelli di Roma, l’Ihu di Strasburgo e il Beckman Research Institute of the City of Hope di Duarte (California).

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