Allarme nel Mediterraneo: è già in Libia la nave che ha cambiato nome per provare a non farsi riconoscere

Le Ong non dormono mai. Nel Mediterraneo arriva una nuova nave: si chiama Alan Kurdi, in ricordo del piccolo migrante siriano Aylan morto in Turchia nel 2015, e dietro c’è l’ineffabile Sea Eye. L’imbarcazione è già salpata da Palma de Maiorca e naviga verso le acque al largo della Libia, per cercare migranti in difficoltà. Una sfida diretta a Matteo Salvini e all’Italia, con cui la Sea Eye ha già ingaggiato vari bracci di ferro.

Non a caso anche i sodali di Sea Watch hanno già lanciato i loro auguri ai colleghi: “È importante che laggiù ci sia qualcuno pronto a soccorrere. Il nostro equipaggio e tutta Sea Watch augura loro buona fortuna e buon vento!”. Matteo Salvini ha pero ribadito di voler continuare con la linea dura tenuta con la Diciottinel giugno 2018, processo o meno: “Se domani arriva un barcone nelle nostre coste non sbarca. Se domani arriva una Ong non sbarca, perchè in Italia non arrivano più né gli scafisti né le Ong”.

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