Chi dà lavoro agli irregolari pagherà il loro rimpatrio

Arriva la stretta per i datori di lavoro che impiegano migranti irregolari.

Una stretta che porta le firme di Salvini, Bonafede, Tria e Di Maio e che prevede una multa salatissima. 1.398 euro di sanzione accessoria per l’imprenditore, una cifra equivalente al costo medio del rimpatrio “per ogni lavoratore straniero assunto illegalmente”.

Il decreto 22 dicembre 2018, n. 151, è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e introduce il regolamento di attuazione della direttiva 2009/52/CE riguardante norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impegnano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. L’entrata in vigore è prevista per il 3 marzo.

“Il costo medio del rimpatrio – si legge – è aumentato nella misura del 30% in ragione all’incidenza degli oneri economici connessi ai servizi di accompagnamento e scorta, con arrotondamento dell’unita’ di euro, per eccesso o per difetto, a seconda che le cifre decimali del calcolo siano superiori o inferiori a 50. 2. Al costo medio del rimpatrio, calcolato secondo i criteri di cui al comma 1, si applica la variazione media, relativa all’anno precedente, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi, elaborata dall’Istituto nazionale di statistica”.

E ancora: “Le sanzioni inflitte in caso di violazioni del divieto di cui all’articolo 3 includono: a) sanzioni finanziarie che aumentano a seconda del numero di cittadini di paesi terzi assunti illegalmente; e b) pagamento dei costi di rimpatrio dei cittadini di paesi terzi assunti illegalmente, nei casi in cui siano effettuate procedure di rimpatrio. Gli Stati membri possono invece decidere che le sanzioni finanziarie di cui alla lettera a) riflettano almeno i costi medi di rimpatrio. 3. Gli Stati membri possono prevedere sanzioni finanziarie ridotte nei casi in cui il datore di lavoro sia una persona fisica che impiega a fini privati un cittadino di un paese terzo il cui soggiorno e’ irregolare e non sussistano condizioni lavorative di particolare sfruttamento”.

ilgiornale.it

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