I dubbi dei lavoratori cattolici: “Non farà che alzare il debito”

«Il primo obiettivo è il lavoro per tutti e non il reddito per tutti. Invece vedo un governo più attento ai temi assistenziali che all’occupazione.

Si parla solo di finanza e di assistenza». È con questo spirito che Carlo Costalli (nella foto a fianco), presidente del Movimento cristiano lavoratori, prepara la relazione al XIII congresso di Mcl, che si terrà all’Ergife di Roma da domani pomeriggio a domenica 27 gennaio. Tre anni fa Costalli guidò Mcl all’udienza con Papa Francesco, ora si prepara a raccogliere i 700 delegati del Movimento all’Ergife per un appuntamento centrato sull’Unione europea e sull’occupazione. Il titolo è parlante: «Forti della nostra identità, attraverso il lavoro, costruttori di speranza in Italia e in Europa». Tra gli ospiti del convegno il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Aprirà i lavori monsignor Filippo Santoro, responsabile Cei per problemi sociali e lavoro.

La presenza di Tajani non è dovuta al solo incarico istituzionale, ma anche a una comunanza di ideali con Fi, in quanto esponente del gruppo europeo del Ppe. «Mi auguro che Fi si presenti alle Europee con il logo del Ppe nel simbolo» dice Costalli, che sogna «una lista italiana unitaria di tutti i partiti legati al Ppe, per dare rappresentanza ai moderati di centro».

Costalli non boccia di principio reddito di cittadinanza e quota 100 («segnano una svolta sociale nel Paese») ma ne sottolinea i limiti: «Un grande azzardo, perché costano tanto, sono nebulosi e genereranno un debito più alto, soprattutto a carico dei giovani. Il lavoro, invece, sembra scomparso dal dibattito politico».

il giornale.it


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