I vescovi benedicono i sindaci anti-Salvini: “Non guida lui la Chiesa”

La Chiesa benedice i sindaci ribelli e le Regioni di sinistra.

Dopo gli appelli ad aprire i porti, ora i vescovi italiani si schierano al fianco di Orlando&Co. contro l’applicazione del dl Sicurezza. A prendere la parola è monsignor Perego, vescovo di Ferrara ed ex direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei.

“Ci sono due livelli, entrambi importanti – osserva il monsignore all’Adnkronos -. In Costituzione abbiamo l’art. 10 che tutela il diritto di asilo e in questo momento, di fronte ad un decreto sicurezza che non tutela il diritto di asilo e mette in difficoltà ulteriormente le realtà locali, è giusto ricorrere ai giudici della Consulta da parte dei sindaci e anche delle associazioni”.

Nei giorni scorsi anche Bagnasco era arrivato a chiedere un “giudizio di coscienza sul dl Sicurezza”. Ora Perego torna all’attacco: “Di fronte a gravi disagi – dice – è giusto il ricorso perché in coscienza non si può accettare quello che va contro diritto”. È dunque giusto “fare obiezione di coscienza di fronte ad un decreto che non tutela la vita delle persone”.

Dal punto di vista giuridico, poi, Perego ha una visione chiara. E si schiera al fianco di sindaci ribelli e governatori che hanno deciso di fare ricorso di fronte alla Corte Costituzionale. “È giusto – dice Perego – che una legge che si ritiene metta a repentaglio un diritto fondamentale costituzionale sia messa nelle mani della Corte costituzionale per un giudizio legittimo”.

Poi il vescovo di Ferrara si rivolge direttamente a Matteo Salvini. E lo critica per aver detto che i cattolici sono con lui e non con chi fa appelli per l’apertura ai migranti. “La Chiesa è fatta di battezzati – replica Perego – ma a guidare la Chiesa sono i pastori, non i politici. Non so a chi pensi Salvini, che poi sulle scelte concrete la politica si divida e le persone si possano dividere, questo fa parte della storia ma non ci si può dividere di fronte al messaggio evangelico ‘Ero straniero e mi avete ospitato'”.

Sono molti i vescovi che in questi giorni, direttamente o indirettamente, si sono schierati contro le politiche di chiusura dei porti volute dal ministro dell’Interno. l vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per le migrazioni, ha invocato “pronta soluzione umanitaria” per i profughi accolti dalle navi Sea Watch e Sea Eye. Un “accorato appello” è arrivato anche dal Papa. Mentre in tema di dl Sicurezza per il vescovo di Piazza Amerina, Rosario Gisana, “la situazione è drammatica e contraddittoria, perché naturalmente contraddice la nostra natura: ma siamo sotto l’egida di una legge che secondo me va rivista”. Anche la Conferenza episcopale siciliana, in un documento del 21 dicembre, ha criticato duramente il governo nazionale, affermando che “un animale in questo momento arriva a valere di più, in protezione, di un fratello nel quale il credente sa che c’è la visita stessa di Dio”.

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