CROCE ROSSA RESPINGE ITALIANO AFFAMATO: “NON HAI CERTIFICATO DA PROFUGO”

Chiedevo solo un pacco di pasta e un litro d’olio, ma sono tornato indietro a mani vuote”.

Queste le drammatiche parole di un padre di 54 anni, di Belluno.

L’uomo, ex dipendente della Metalba è disoccupato da 5 anni. E’ disperato. Tanto da dover ricorrere alla Croce Rossa per avere un pacco di pasta e un litro d’olio: mentre i clandestini vengono da noi mantenuti in lussuosi hotel.

Ma lui e la sua famiglia, quel pacco di pasta che sarebbe stato il pasto della giornata, non l’hanno mai avuto, perché secondo la Croce Rossa non aveva il certificato (quelli che danno ai sedicenti profughi) per ottenerlo. Dopo aver passato una mattinata in fila dietro a decine di clandestini per avere un pasto caldo, l’uomo ha di fatto ricevuto un “no” dalla struttura ‘caritatevole’.*

“Mi sono sentito umiliato – racconta l’uomo – le persone davanti a me erano per lo più straniere e io, italiano, non ho ricevuto nulla. Mi è stato detto che devo passare per i servizi sociali del Comune, d’accordo, ma io l’appuntamento l’ho ottenuto tra quindici giorni mentre la fame e il bisogno li avevo mercoledì”.
“Cercano sempre persone più giovani – racconta sfiduciato – o chiedono titoli anche per i lavori più semplici. Io e mia moglie siamo di Napoli, ci siamo trasferiti a Belluno undici anni fa per trovare lavoro, ma ormai è difficile ottenere un impiego anche qui”.

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