Crisi tra Lega e 5 Stelle? Ecco cosa sta accadendo, e questa è la previsione del leghista Giorgetti

L’accordo di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle ha destato sempre qualche dubbio, lasciando molti a chiedersi per quanto avrebbe potuto funzionare. Fino ad ora ha retto, ma potrebbero esserci dei risvolti importanti.

La manovra sicuramente non ha aiutato, aumentando le tensioni con l’Europa e fra i protagonisti dell’esecutivo gialloverde. Così Giancarlo Giorgetti, parlamentare della Lega, ha alimentato voci su una possibile crisi.

Crisi che sarebbe – a suo dire – inevitabile nel caso in cui la Lega e il Movimento 5 stelle non riuscissero a mantenersi all’interno dei binari stabiliti dal contratto di governo. E, come inevitabile conseguenza, ci sarebbero nuove elezioni.

Nella cupa notte della depressione di «sovranisti», «no-euristi» e grillini, rintanati a leccarsi le ferite della resa alle regole europee, piomba l’avvertimento di Giancarlo Giorgetti: «Il nostro impegno dura nella misura in cui sarà possibile realizzare il contratto di governo: quando non sarà possibile finirà, ma allora la parola torni al popolo».

l potente sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio rompe un tabù e dice, per la prima volta a voce alta, quello su cui da tempo si ragiona nel Palazzo: visto che la sfida all’Europa è diventata un boomerang, la manovra sarà molto probabilmente un fallimento e la recessione è alle porte, meglio andare al voto.

Presto, prima che gli elettori si accorgano che non ci saranno né il reddito di cittadinanza né pensioni baby a pioggia, prima che la crisi si mangi i risparmi degli italiani, la disoccupazione lieviti ancora e – soprattutto – prima di dover fare un’altra, impossibile manovra alla fine del prossimo anno.

Giorgetti fa anche capire che le pretese dell’alleato pentastellato, a cominciare dal reddito di cittadinanza, sono assai indigeste a lui, al suo partito e a quella parte del nord produttivo cui la Lega vorrebbe dare rappresentanza: «Può piacere o no, ma M5s ha vinto al Sud perché gli elettori vogliono il reddito di cittadinanza». Non così al nord: «Nelle mie zone» quella promessa «ha orientato pochissimi elettori», e ora realizzarla crea «il pericolo che si alimenti il lavoro nero». E conclude: Magari quella è l’Italia che non ci piace ma con cui dobbiamo confrontarci e governare». Ma fino a quando?

Non sappiamo quanto Giorgetti possa avere ragione. Di sicuro c’è che da Marzo ad ora i rapporti di forza tra i partiti sono cambiati e la Lega potrebbe fare il boom di consensi.

Fonte: Il Giornale

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