Sgarbi va in pensione: ‘È incredibile: ero sempre in aspettativa’

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“È incredibile. Primo: non l’ho chiesto, me l’hanno comunicato. Secondo: vado in pensione con la legge Fornero, ovvero le regole più severe per limite anagrafico”.

Queste le parole di Vittorio Sgarbi nel corso di un’intervista rilasciata a Panorama, in riferimento al fatto che andrà in pensione da funzionario dei Beni culturali con 51 anni di contributi, la maggior parte solo figurativi.

Egli stesso ha detto “Ero sempre in aspettativa gratuita, non mi pagavano”, infatti risulta in aspettativa dal 1985.

Sgarbi è nato nel 1952, attualmente ha 66 anni. Ha iniziato a lavorare quando ne aveva 20 “come supplente di latino nelle scuole” a Ferrara.

Sembrerebbe quindi che abbia lavorato per un totale di 45 anni, in realtà è riuscito ad arrivare a 51 perché ha riscattato i 4 anni della laurea e uno di perfezionamento.

Nel 1977, è diventato “prima ispettore poi soprintendente dei Beni culturali”. “Ero poco in ufficio ma lavoravo”.

In realtà, visto il continuo assenteismo all’ufficio alla Soprintendenza di Venezia, era stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione e al pagamento di 700 mila lire di multa per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato. Nonostante la condanna, ha continuato a mantenere il posto da funzionario pubblico e l’aspettativa.

Il parlamentare, durante l’intervista, ha rivelato che la sua pensione sarà tra i 2500 e i 3500 euro al mese.

Ha anche fatto sapere che a casa sua vengono spesi ogni mese circa 30mila euro in “assistenti, dipendenti della Fondazione, 7mila euro solo di affitto”.

“La mia lunghissima aspettativa è stata un risparmio per lo Stato. L’hanno avuta tutti, e mi pare giusto perché è una regola democratica” ha detto ancora.

Sulla sua carriera politico-istituzionale, ha osservato: “È sintetizzabile in maniera semplice: mi cacciano sempre. Da ogni posto: cacciato da sottosegretario dall’allora ministro Giuliano Urbani, cacciato da assessore, dal sindaco Letizia Moratti, da alto commissario a Piazza Armerina, da sindaco di Salemi”.

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