“M5S si adegui o cade tutto”. Sui migranti vacilla il governo

Salvini non ha nessuna intenzione di firmare un accordo che “mette nello stesso pentolone immigrati irregolari, profughi e rifugiati” pochi giorni dopo aver portato a casa il dl Sicurezza.

Il suo è un decreto nato appositamente per distinguere chi fugge dalla guerra e chi invece è clandestino, smentirsi così sarebbe da sciocchi. Ecco perché, dopo qualche ora di tentennamento, dalla Lega è arrivato lo stop totale alla firma dell’accordo internazionale sul “diritto a migrare” (Global Compact).

La notizia ha ovviamente fatto esultare Fratelli d’Italia cui, per amor della verità, bisogna dare atto di aver portato alla luce un tema rimasto per molto tempo sotto traccia. Forse un motivo c’era: il Global Compact fa litigare grillini e leghisti. E visto che di gatte da pelare il governo ne ha già molte, meglio evitare di gettare ulteriore benzina sul fuoco. L’incontro di Marrakech però si avvicina (è previsto per il 10-11 dicembre) e alla fine Salvini non ha potuto far finta di nulla. Prima ha incassato il sì al suo decreto (pure della minoranza grillina), poi ha mandato avanti i suoi parlamentari a bombardare l’accordo Onu e infine ci ha messo una pietra (tombale) sopra.

Solo che i grillini storcono il naso. Giuseppe Conte all’Assemblea generale dell’Onu aveva assicurato la firma dell’Italia in calce al patto e pure il ministro Moavero l’aveva ribadito in Parlamento. Idee cambiate? No, pressioni leghiste. Alla fine il premier è uscito dall’angolo affermando che “essendo un documento che ha valore politico abbiamo convenuto che forse è giusto creare un passaggio parlamentare”. Dunque il governo non andrà a Marrakech e poi Camera e Senato decideranno il da farsi. Il voto sulla mozione presentata da FdI è stata fissata per il 22 dicembre e questo di fatto seppellisce l’accordo. È pure probabile che slitti, visto che prima di Natale ci sarà da votare la legge di Bilancio e a gennaio arriva il Milleproroghe. Alla fine “di rinvio in rinvio il voto non arriverà mai”. Tutti felici e contenti? Macché.

Perché i grillini, soprattutto la fronda vicina a Roberto Fico, premono su Di Maio affinché non ceda (anche questa volta) ai desideri del collega leghista. Una su tutti la senatrice Elena Fattori, già in passato critica. “Pretendere una gestione condivisa dell’immigrazione e poi disertare le sedi dove se ne parla – dice – è come minimo un’idiozia ma si avvicina ad essere una vergogna”. I salviniani hanno captato i malumori e hanno deciso di mettere in chiaro le cose. Per il Carroccio il Global Compact è “sepolto” altrimenti il rischio è una grossa “crisi di governo”. Le voci arrivano da fonti leghiste ben informate raccolte dall’Adnkronos e sono più di una frecciata diretta agli alleati pentastellati. “In Parlamento una maggioranza contraria al Global compact esiste – dicono le fonti – O il M5s si adegua alla Lega o nasce una nuova maggioranza de facto, con pezzi del centrodestra e alcuni grillini che voterebbero insieme ai leghisti, ma a quel punto cadrebbe il governo”.

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