L’Europa vuole stingerci il cappio alla gola ma Trump sta con l’Italia e questo cambia tutto.

La manovra economica del governo Conte ha fatto molto discutere negli ultimi giorni, al punto da essere presa di mira dalle istutizione comunitarie europee o dall’Inps e dalla Banca d’Italia.

Sappiamo quanto questo possa condizionare l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato e dello spread quando le borse sono aperte e il rischio che questo possa sfuggire di mano al governo inquieta una fetta consistente dell’opinione pubblica.

Tuttavia, Salvini e Di Maio hanno deciso di portare avanti la manovra a qualunque costo ed è proprio quello che stanno facendo.

Intanto qualcosa si muove anche a livello mondiale, come dimostra l’incontro tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e lo statunitense Steven Mnuchin, mediante il quale hanno ribadito l’impegno a proseguire sul sentiero della riduzione del rapporto debito/Pil, illustrando lo spirito e i contenuti della manovra di bilancio per il 2019, mirata al rafforzamento della crescita economica italiana.

L’analisi de Il Giornale riporta quanto affermato da Daniele Capezzone su La Verità: “la mano americana sulle nostre spalle comincia a farsi sentire. Si pensi solo alla Libia: il piano del presidente francese Emmanuel Macron, volto a imporre elezioni-lampo, è stato fatto saltare in sede Onu proprio grazie agli Usa; sarà invece centrale una conferenza che si svolgerà in Italia; e grazie a una positiva triangolazione con il mondo anglosassone (in questo caso, con gli inglesi di Bp), Eni sembra consolidare il suo ruolo rispetto alla francese Total nei nuovi accordi petroliferi nella regione”.

La sintonia con l’America si è allargata all’economia e alla finanza grazie all’affinità che c’è tra Conte e Trump.

La conclusione dell’analisi de Il Giornale è piuttosto esplicativa: “C’è la consapevolezza che l’America creda nelle capacità dell’Italia e sia disposta a supportarla: per Roma, ciò significa un vero e proprio diritto di prelazione sulle altre potenze europee, in rotta di collisione o in lite con Washington, per la conquista della fiducia della superpotenza americana.”

A te la parola.

Foto credit: Wired

 

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