Tutti contro l’Italia. In Europa nasce l’alleanza contro il nostro governo. Anche gli alleati hanno tradito. Cosa sta accadendo.

Amici, nemici. Da alleati a traditori. Tutti contro l’Italia. Ci sono gli austriaci, gli ungheresi di Viktor Orban, con cui il segretario del Carroccio sperava di avere sponda sull’immigrazione.

Ci sono gli olandesi, i francesi, i tedeschi. Gli estoni. Gli spagnoli. Ci sono praticamente tutti i Paesi europei a sostegno della procedura di infrazione contro il nostro.

Che si trova dall’altra parte del banco, sulla sedia dell’imputato, da solo. Isolato anche da quegli stessi Stati con cui il governo gialloverde coltivava un’intesa per cambiare le regole europee, perfino dalle destre anti-europee del Nord. Tutti spaventati dall’incubo contagio. Al punto che è in cantiere il progetto di una rete di protezione comunitaria da un’eventuale crisi italiana.

Iniziando da Angela Merkel, che si espressa in questi termini: «L’Italia è un Paese fondatore, ha deciso con tutti gli altri Stati regole che sono adesso la base giuridica dell’Unione, non possiamo semplicemente dire che adesso a qualcuno questo non interessa più».

La Merkel, con Emmanuel Macron, infatti sta lavorando al bilancio unico dell’Eurozona, in cui destinare risorse solo ai Paesi che rispettano le regole. Con l’infrazione, sarebbe esclusa l’Italia.

Gli olandesi si esprimono così sul caso italiano: «I partiti populisti che compongono il governo stanno mettendo la politica euroscettica al di sopra degli interessi economici sia del popolo italiano che della più ampia zona euro».

Ecco così che il presidente dell’eurogruppo, il portoghese, Mario Centeno si ritrova in linea con gli Stati del nord come Irlanda e i Paesi Baltici, che vogliono rigore. Nemmeno Spagna e Irlanda ne vogliono sapere delle richieste di Roma, loro che per primi hanno dovuto subire le cure europee sui conti pubblici.

Infine, ciliegina sulla torta, l’estone Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione europea per il mercato digitale: «Quando si è nella famiglia dell’eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati. Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un’idea intelligente».

Tutti hanno qualcosa da dirci. Vedremo cosa cambierà in Europa da qui a poco.

Fonte: Il Giornale

 

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