Maxi-operazione su un giro d’affari milionario. E proprio loro ci avevano messo le mani.

Cifre da capogiro con i soldi illecitamente guadagnati. E questo gli permetteva uno stile di vita superiore ai livelli: Ferrari, rolex, caviale e champagne. Soggiorni presso hotel a 5 stelle, cene in ristoranti stellati e dolce vita in nightclub e locali privati.

Tutto pagato in contanti per non lasciare nessuna traccia. Una però, l’hanno lasciata ed è stato l’errore più comune. Una traccia su cui si sono fiondati gli inquirenti dopo settimane di ricerche e pedinamenti. Gli indigati avevano il vizietto di pubblicare le foto delle cene e delle trasferte sui profili social. Foto inequivocabili: a cena con caviale e champagne, a bordo piscina in un noto resort di Bellagio a Las Vegas o poco dopo il bagno turco.

L’operazione rinominata “Galassia”, ha permesso di ricostruire il modus operandi degli indagati che organizzavano trasferte per riciclare le somme di denaro. Tutto però è iniziato a novembre di due anni fa, quando a seguito di un controllo della Guardia di finanza di Salerno venivano rinvenuti e sequestrati a bordo dell’auto di un associato che si stava recando a giocare in un casinò, 42.980 euro in contanti.

“Lo stesso responsabile, dopo il sequestro della somma, si preoccupava di trovare delle giustificazioni da opporre alla Guardia di Finanza, e avviava immediate telefonate con una serie di amici/soci ai quali chiedeva di mandargli delle attestazioni di vincita (schedine vincenti) presso le agenzie scommesse, di importo inferiore ai 3.000 euro”.

E 28 le persone fermate, tra loro vi sono esponenti dei clan Cappello e Santapaola-Ercolano. Sequestrati beni per oltre 70 milioni di euro, in Italia e all’estero, e 46 agenzie di scommesse e internet point nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa.

La mafia catanese avrebbe ottenuto un profitto complessivo di oltre 50 milioni di euro tra il 2011 e il 2017, reinvestito in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all’estero intestati a persone, fondazioni e società fittizie.

Che colpaccio!

Fonte: Il Giornale

 

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