Scandalo in una scuola. Prima gli immigrati e poi gli italiani. E’ caos genitori: costretti a scelte estreme.

Marghera, un tempo quartiere operaio dei famosi cantieri, oggi è la scelta obbligata per migliaia di stranieri, soprattutto cinesi e bengalesi.

Le lezioni sono ricominciate con i problemi di sempre. E una caratteristica sempre più marcata: le aule sono affollate, ma la maggioranza degli alunni non sono italiani.

Come certifica un servizio del quotidiano Il Gazzettino, molte famiglie hanno deciso di ritirare i loro figli dal tempo pieno, scegliendo la prima classe “a modulo” perché è l’unica in cui i bimbi italiani sono in maggioranza.

Succede poi che molti scelgano di mandare i figli in scuole private – non per razzismo o snobismo, spiegano i genitori, ma perché spesso si trovano in difficoltà. Viene citato il caso sempre della scuola Battisti, in cui, nella sezione della materna, su dieci bimbi, ben otto non parlavano italiano.

La delibera del Consiglio di istituto del 2017 prevedeva un tetto del 40 per cento di alunni nati all’ estero, ma non è ancora stata applicata. La stessa comunità islamica di Venezia ha fatto sapere di essere d’ accordo con il tetto, e molti genitori stranieri – bengalesi in testa – raccomandano ai figli di parlare italiano, non contenti di veder diminuire sempre più i compagni di classe italiani dei loro ragazzi.

Dati recenti confermano il boom di studenti immigrati. L’ ultimo rapporto Osce, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, certifica che oggi nelle aule italiane uno studente su sei è un immigrato.

E c’ è un altro fenomeno allarmante. Come si legge nel rapporto del Ministero dell’Istruzione sugli “Alunni stranieri nel sistema scolastico”, si registra un aumento di minori non accompagnati, di cui solo un numero ridotto frequenta le scuole, visto che gli altri, appena arrivati in Italia, diventano irreperibili.

Fonte: Libero

 

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