Questo Immigrato è stato beccato ben 4 Volte! Lo tengono ancora in Italia e guardate cosa combina ancora!

L’incredibile storia di un migrante.
Arrivato in Italia da clandestino.

Divenuto spacciatore, fermato ed espulso; poi stupratore, arrestato, condannato ed espulso; ancora spacciatore, di nuovo fermato dalla polizia.
Ma non è finita mica qui.

Su il Giornale leggiamo infatti che:

E ora di nuovo un tentato stupro. Sempre a Bologna, sempre in Italia. Il Paese che lo ha ammanettato, condannato e espulso più volte ma non si è mai preoccupato di portarlo veramente al confine. Permettendogli di rimane nel Belpaese e continuare a delinquere. Anzi: a commettere di nuovo uno stupro. Come già successo 10 anni fa.

L’incredibile vicenda emiliana grida vendetta. Jamel Moamib, tra i 30 e i 40 anni, ha un curriculum criminale da far invidia a Igor il Russo. Quando arrivò – da clandestino – in Italia nel 2008 venne fermato proprio perché trovato senza documenti. Come da prassi, gli viene notificato un ordine di allontanamento. Cosa significa? Che le autorità lo rilasciano e gli dicono “Vai via da qui” senza preoccuparsi se lo fa veramente. E infatti alcuni giorni dopo viene di nuovo intercettato dalle forze dell’ordine: il tunisino arrestato ma fornisce un altro nome. Dalle impronte digitali emerse un ordine di espulsione risalente al 7 maggio, provvedimento che però non venne portato a termine perché Moamib si allontanò anzitempo dal Cie di Caltanissetta. Altro giro, altra corsa.

Viene emesso un altro ordine di espulsione, anche questo – a quanto pare – mai eseguito. A dimostrarlo c’è il fatto che il 6 agosto del 2008, ricostruisce sempre il Resto del Carlino, il nordafricano finisce in manette un’altra volta. Il motivo? Si era dato allo spaccio di eroina.

A questo punto si potrebbe pensare che sia stato finalmente rispedito al mittente.

Ma non è così.
La Tunisia, per via dei tanti alias che nel tempo si era creato, non lo riconosce come proprio cittadino. Insomma, l’Italia deve tenerselo.

A poco sono valse le promesse di Alfano.
Poiché Moamib è tornato ancora a colpire.

 

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