Stupri, parla il ministro Bonafede: “La castrazione chimica non è nel contratto di governo”

“Non c’è alcuna iniziativa del governo in relazione all’introduzione della castrazione chimica e non vi è alcuna indicazione in tal senso nel contratto di governo”.

Parola del guardasigilli Alfonsdo Bonafede.

Il ministro della Giustizia del Movimento 5 Stelle ha risposto al question time alla Camera dei deputati a un’interrogazione di Fratelli d’Italia relativa all’ipotesi di castrazione chimica per gli stupratori e responsabili di violenze sessuali.

Dunque, l’esponente pentastellato dell’esecutivo ha aggiunto: “Il Parlamento può chiaramente poi portare avanti tutte le iniziative che ritiene opportune”. Ma la posizione del governo gialloverde, ha sottolineato Bonafede “è di non far uscire nessuno dal carcere, e tenerlo sotto controllo, con la certezza della pena, attraverso un percorso che tramite anche personale medico possa garantire che quella persona è sotto il controllo dello stato”.

Il ministro, infine, ha ricordato il progetto di un piano antiviolenza nazionale e l’istituzione di un fondo per le vittime, e in ultimo tutte iniziative di inasprimento delle pene per i reati di violenza sessuale, oltre che il varo nel prossimo Consiglio dei ministri del cosiddetto “codice rosso” per tutelare le donne minacciate da possibile violenza.

IL GIORNALE.IT

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